"De Luca, tu ci chiudi, tu ci paghi”. Doveva essere la prima notte della "Cinderella” campana, che a mezzanotte chiudeva tutto e andava a letto e invece tra le vie del capoluogo è successo di tutto.
Scontri e lanci di fumogeni e uno slogan contro De Luca che ha risuonato tutta la notte: "Tu ci chiudi, tu ci paghi... Libertà".
I volti coperti non dalle mascherine, ma da maschere raffiguranti il presidente della Regione.
Sembra essere tornati in dietro nel tempo...
A quando mancava la farina e si rischiava di morire di fame, a quando ognuno faceva quel che poteva per accaparrarsi una fetta di pane... Se qualcuno voleva o aleggiava alla "rivoluzione” a quanto pare è arrivata.
E' un popolo che sicuramente nel modo più sbagliato possibile, attraverso la violenza, chiede però una sola cosa
"NON MORIRE”. Perchè come durante il primo lockdown, imprenditori, commercianti lamentavano il loro spegnersi pian piano, la situazione ora non è poi tanto diversa.
E quella donna che intervistata tra le vie di Napoli disse: “Tanto o qua o moriamo di Covid, o moriamo di fame”, tutti i torti purtroppo non aveva e non ha. La situazione soprattutto al Sud dello stivale è tragica, per non dire spaventosa e fa paura, tanto... Soprattutto a chi vive di stenti.
E la paura più grande, in questo momento, è che tutto ciò non farà altro che alimentare piccole bande di criminali, i cosiddetti "briganti” del mezzogiorno dell'epoca torneranno a "massacrare” una città e le città... per fame.
https://twitter.com/scenarieconomic/status/1319767809216446467?s=20
E' successo di tutto
Centinaia di persone sono scese in strada a Napoli per manifestare davanti alla sede della Regione Campania contro il coprifuoco e contro l'ipotesi di lockdown.
Ci sono stati scontri con la polizia in tenuta antisommossa, lancio di lacrimogeni da entrambe le parti, bombe carta e petardi. Diversi gli striscioni contro De Luca:"Tu ci chiudi, tu ci paghi" e "La salute è la prima cosa ma senza soldi non si cantano messe” e il governo.
La protesta organizzata via social
La protesta violenta ha visto come protagonisti manifestanti quasi tutti giovani: non si tratta, infatti, dei commercianti e piccoli imprenditori che hanno protestato pacificamente nelle ore precedenti a Napoli e Salerno contro le misure restrittive, ma di giovani che hanno risposto a un appello partito via social dopo l'annuncio del lockdown regionale fatto dal governatore De Luca.
https://twitter.com/varvarotweet/status/1319759338324578308?s=20
Al centro di via generale Orsini
All'ingresso posteriore della Regione, diversi cassonetti dei rifiuti sono stati dati alle fiamme. Il corteo di diverse centinaia di persone ha attraversato tutto il centro storico di Napoli e si è diretto verso la sede della Regione.
Mentre alle spalle della sede della Regione si sono poi verificati momenti di fortissima tensione tra manifestanti e forze dell'ordine. Sono state lanciate bombe carta e fumogeni verso gli agenti e giornalisti.
Colpita anche una camionetta dei carabinieri e assaltate diverse auto della polizia. Il corteo è vietato dall'ordinanza regionale in vigore.
La risposta del Questore di Napoli allo scempio in strada
"Abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell'ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza". Così il questore di Napoli Alessandro Giuliano sulla guerriglia urbana in città.
https://twitter.com/MFerraglioni/status/1319744473077895173?s=20
Nel frattempo stamani si contano i danni e si cercano i responsabili
Le forze dell’ordine stanno prendendo visione dei filmati realizzati durante gli scontri e quelli delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private.
Si cerca di individuare i violenti. Molti erano incappucciati e con il volto coperto dalle mascherine. Si pensa vi sia stata l’infiltrazione della criminalità organizzata e di elementi contigui. L’indagine mira a capire cosa e chi si nasconde dietro gli scontri.
E così la "Cenerentola” Campania torna a casa tra il frastuono di una città mezza devastata e sempre a bordo della sua zucca... Nessuna carrozza, nessun principe, almeno al momento, la salverà dalle grinfie della matrigna "Coronavirus”.
(di Nunzia D'Aniello)
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