"Il Coronavirus resiste 7 giorni sulle mascherine e uno sui vestiti". Il nuovo documento.
Il Ministero della Salute ha appena emesso una circolare sulla sanificazione delle strutture non sanitarie, per spiegare ai titolari delle attività, come intervenire su superfici e ambienti interni e prestando particolare attenzione al settore dell’abbigliamento. La circolare è corredata da una tabella esplicativa come, con l’ausilio degli esperti, è raffigurata la permanenza del virus sulle varie superfici: sulla carta 30 minuti, tessuto 1 giorno, banconote 2 giorni, vetro 2 giorni, plastica 4 giorni, acciaio inox 4 giorni, mascherine chirurgiche esterne 7 giorni. La circolare della Salute, firmata dal direttore generale Giovanni Rezza, fa riferimento a un rapporto redatto dall'ISS, in cui si legge: «Quando si parla di sanificazione, anche in riferimento a normative vigenti, si intende il complesso di procedimenti ed operazioni di pulizia e/o disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria. Le indicazioni riportate nel presente documento sono riferite alla sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione Covid-19. Tali indicazioni si basano sulle evidenze, a oggi disponibili, per quanto concerne la trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, della sopravvivenza del virus su diverse superfici e dell’efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali. Le indicazioni considerano anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo». Inoltre «i prodotti che vantano un’azione disinfettante battericida, fungicida, virucida o una qualsiasi altra azione tesa a distruggere, eliminare o rendere innocui i microrganismi tramite azione chimica, ricadono in due distinti processi normativi: quello dei Presidi Medico-Chirurgici (PMC) e quello dei biocidi. Tali prodotti, prima della loro immissione in commercio, devono essere preventivamente valutati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) (o altro organo tecnico-scientifico in ambito Nazionale) e autorizzati dalle Autorità Competenti degli stati membri dell’UE - per l’Italia il Ministero della Salute - sotto l’egida dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (European Chemicals Agency, ECHA). Punto chiave per entrambe le normative è quello relativo a una comprovata efficacia dei prodotti, valutata sulla base di specifiche norme tecniche europee di standardizzazione sull’attività virucida, quali la UNI EN 14476:2013 e la UNI EN 16777:2019. Fonte: Il Mattino Leggi anche Coronavirus, bollettino 25 maggio: solo 300 i nuovi positivi. I morti sono 92. Seguici su Facebook 41esimoparallelo