Campania camaleontica. Da zona arancione a zona gialla, con l'annuncio del nuovo Dpcm, fino ad un nuovo dietrofront verso il colore arancione. Domani infatti l'’Istituto Superiore di Sanità potrebbe estendere le limitazioni previste per la fascia di rischio intermedio ad altre regioni, tra cui la nostra. A rivelarlo è Repubblica.
Al momento la scelta di inserire le regioni nei rispettivi colori di rischio è dettata dai dati trasmessi il 25 ottobre scorso. I dieci giorni trascorsi però potrebbero far traballare il quadro epidemiologico e ridisegnare la mappa del contagio. Gli ospedali campani solo al collasso e i nuovi casi hanno sfondato il muro dei 4000 positivi in 24 ore.
Dati e fatti che hanno destato un certo sconcerto nel momento in cui Conte ha ufficializzato la 'zona gialla' come quella di rischio per la Campania. Il primo, ovviamente, è stato il governatore della Campania Vincenzo De Luca: "Il governo dovrà prendersi la responsabilità di queste scelte".
L’indice Rt, sostengono i detrattori di Conte, non può essere il parametro principale attraverso il quale suddividere l’Italia in fasce di rischio. Occorre considerare anche la pressione sul sistema sanitario e il numero dei positivi attuali, che favoriscono la circolazione del virus.
Cosa potrebbe accadere?
A breve giungeranno all’Istituto Superiore della Sanità i nuovi dati. Tra domani e dopodomani i tecnici potranno indicare al Governo la necessità di portare Toscana e Campania in zona arancione, con un’ulteriore stretta sulle attività commerciali e sulla libertà di spostamento dei cittadini. A quel punto la palla passerà nelle mani del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che potrebbe adottare la decisione con un’ordinanza.
A quel punto, le novità più importanti per la Campania sarebbero due:
divieto di uscire dai confini del proprio comune di residenza (salvo motivi di lavoro, salute o comprovate esigenze) e chiusura per ristoranti e bar.
L'Unità di crisi della Regione Campania: "Tra 7 giorni verifica misure dpcm"
Fra 7 giorni l'Unita' di crisi della Regione Campania valuterà "con la cabina di regia" i dati prodotti dalle misure restrittive del nuovo dpcm. "Serve questo periodo per capire se una misura funziona o no". A spiegarlo, Roberta Santaniello, componente dell'Unita', intervistata dall'emittente radiofonica partenopea Crc Targato Italia. Per la classificazione della Campania come regione gialla "hanno inciso i posti letto in terapia intensiva.
Abbiamo 150 posti disponibili, con occupazione sotto al 30%. Da una parte il sistema sanitario regionale ha prodotto un potenziamento di quei posti letto in disponibilita', dall'altro una limitazione piu' soft imposta a livello nazionale.
De Luca al tavolo Conferenza Stato-Regioni e' stato molto netto sulla omogeneita' del dpcm che, parliamoci chiaro e' un cappottino e speriamo ci riscaldi dal freddo del virus che avanza. In Campania superiamo i 69mila contagi".
"La richiesta di misure restrittive per la Campania serviva per il controllo della regione - dice ancora Santaniello - ora soltanto i cittadini possono essere garanti della loro salute e della loro liberta'". Quanto alla situazione della sanita' campana, "usciamo da un commissariamento - ricorda - grazie al lavoro fatto non viviamo uno scenario come quello della Calabria.
Abbiamo fatto passo avanti con potenziamento delle strutture ospedaliere e di pronto soccorso, sono stati assunti 3mila medici e abbiamo piu' posti di letto.
Possiamo garantire l'assistenza ai cittadini e stiamo facendo un lavoro per i medici di base con i nuovi tamponi domiciliari. E' molto complicato monitorare la situazione con il fiato sul collo del virus, ma la Regione sta lavorando h24". "Siamo partiti da 5mila tamponi e oggi siamo a 21mila al giorno.
Questo grazie al potenziamento alla struttura pubblica e con l'ausilio dei laboratori privati. Contiamo di arrivare al 100% di copertura sulla piattaforma per tutti i laboratori campani", promette. (Fonte: AGI)
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