Larimar Annaloro, l'avvocata della famiglia: «C'è una pista alternativa al suicidio»
La ragazza trovata impiccata a un albero a Piazza Armerina il 5 novembre, ma per la famiglia sarebbe stata uccisa
Il 5 novembre, il corpo di Larimar Annaloro è stato ritrovato impiccato a un albero in una pineta a circa 200 metri dalla sua casa a Piazza Armerina. Per le autorità, il caso è attualmente trattato come un suicidio, ma la famiglia della ragazza non accetta questa ipotesi e insiste che Larimar sia stata uccisa. I genitori, Joary e Roberto Annaloro, sono stati i primi a trovare il corpo della figlia e, sin dall’inizio, hanno manifestato i loro sospetti.
La madre ha dichiarato esplicitamente di conoscere i nomi dei presunti colpevoli e rifiuta categoricamente l’idea di istigazione al suicidio. L'avvocata della famiglia, Milena Ruffini, pur mantenendo un approccio più cauto, sta indagando su una possibile pista alternativa al suicidio, sostenendo che ci siano elementi che non quadrano.
Gli elementi che non tornano
L’avvocata Ruffini ha chiarito, in un’intervista, che esistono diverse incongruenze nel caso che meritano di essere approfondite. Tra gli aspetti più controversi:
- La posizione del corpo: Larimar è stata trovata con collo, addome e piedi legati da una corda, inginocchiata, con un doppio cappio al collo. Una circostanza confermata dall’autopsia e che alimenta i dubbi sulla dinamica del suicidio.
- Le scarpe pulite: Nonostante il terreno fangoso della pineta, le scarpe della giovane erano sorprendentemente pulite, un dettaglio che fa supporre che Larimar possa non aver camminato fino all’albero da sola.
- La camera a soqquadro: Secondo i genitori, la stanza della ragazza era completamente in disordine, un elemento che potrebbe suggerire un’aggressione o un evento traumatico poco prima della sua scomparsa.
La lite a scuola e il contesto sociale
Un altro dettaglio emerso riguarda una presunta lite avvenuta a scuola tra Larimar e una compagna di classe. La madre della ragazza ha sollevato dubbi su come l’istituto scolastico abbia gestito l’episodio. L’avvocata Ruffini ha dichiarato di voler convocare formalmente la preside e i compagni coinvolti per ottenere chiarezza.
Inoltre, la famiglia ha sottolineato che Larimar aveva ricevuto minacce di morte in passato. L'avvocata sta verificando se ci sia un collegamento tra queste minacce e la tragica fine della ragazza.
L’autopsia e l’ipotesi alternativa
Il consulente medico-legale della famiglia, il dottor Bulla, ha ribadito che al momento non si può escludere alcuna ipotesi, compresa quella di un omicidio. La Ruffini, basandosi sui dettagli raccolti finora, ha espresso una “possibile idea” riguardo a una pista alternativa al suicidio e si è impegnata a indagare fino in fondo.
La determinazione della famiglia
Per la famiglia Annaloro, la ricerca della verità è una priorità assoluta. Mentre la Procura indaga sull’ipotesi di istigazione al suicidio, i genitori di Larimar e la loro legale vogliono esplorare ogni dettaglio, convinti che la verità emergerà solo con un'analisi approfondita di tutti gli indizi.
La tragica morte di Larimar Annaloro ha sconvolto la comunità di Piazza Armerina, sollevando interrogativi che, al momento, rimangono senza risposta.