Addio a Cesare Ragazzi: il pioniere della tricologia pubblicitaria si spegne a 83 anni
L'inventore della protesi tricologica che ha rivoluzionato il settore lascia un'eredità indelebile nel mondo dell'imprenditoria italiana
Cesare Ragazzi, celebre imprenditore e volto storico delle pubblicità italiane degli anni Ottanta, è morto all'età di 83 anni nella sua casa di Bazzano, in Valsamoggia, a causa di un malore improvviso. Un nome che ha segnato un'epoca grazie alla sua "idea meravigliosa", come lui stesso l'aveva definita, e che ha cambiato la vita di migliaia di persone.
Dalla cantina di Bazzano al successo internazionale
La storia di Cesare Ragazzi inizia nel 1968 in una piccola cantina di Bazzano, dove avviò il suo primo laboratorio tricologico. Dopo una serie di lavori umili, tra cui venditore di bruscolini al cinema e di pentole porta a porta, Ragazzi trovò la sua vocazione nel settore delle protesi tricologiche, dando vita a una tecnologia innovativa applicata direttamente sul cuoio capelluto.
Un'idea ispirata dal cinema western
L'ispirazione per la sua invenzione arrivò dai film western, dove gli indiani scalpellavano i cowboy. "Se una cosa si può togliere, si può anche rimettere", raccontò in un'intervista. Fu proprio questo pensiero a dargli la spinta per sviluppare la sua protesi rivoluzionaria.
Il successo delle pubblicità televisive
"Salve, sono Cesare Ragazzi" divenne uno slogan iconico negli anni Ottanta, entrando nella memoria collettiva degli italiani. Con la sua presenza diretta negli spot pubblicitari, Ragazzi fu tra i primi imprenditori a metterci la faccia, diventando una vera e propria star televisiva.
Al culmine del successo, Cesare Ragazzi contava oltre ottanta centri tricologici in Italia e diciotto all'estero. Il suo metodo ha aiutato migliaia di persone a ritrovare sicurezza e autostima, diventando un punto di riferimento nel settore.
Il declino e la cessione del brevetto
Nel 2009, la società fondata da Ragazzi fu dichiarata fallita. Tuttavia, nel 2011, l'imprenditore riuscì a vendere il brevetto tricologico a un fondo finanziario londinese, lasciando un'impronta indelebile nel settore.
La sua storia è quella di un uomo che ha saputo reinventarsi più volte, con coraggio e creatività. Il suo saluto, "Salve, sono Cesare Ragazzi", non è stato solo uno slogan, ma un simbolo di intraprendenza e fiducia.
Cesare Ragazzi desiderava vivere fino a cent'anni, superando l'età della nonna, morta a 106 anni. "Ma se possibile, vorrei anche superarla", aveva detto. Purtroppo, anche questo è rimasto solo un sogno. La sua eredità, però, continuerà a vivere nei ricordi di chi lo ha conosciuto e nelle vite di chi ha beneficiato della sua "idea meravigliosa".