Neonata morta a Taranto: giovedì l’autopsia sul corpo della piccola

TARANTO. Sarà effettuata nel pomeriggio di giovedì 10 novembre, l’autopsia sulla neonata giunta senza vita il 5 novembre scorso al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Il pubblico ministero Enrico Bruschi ha infatti firmato l’atto che dispone l’accertamento autoptico: un atto dovuto per poter fare piena luce sulla tragedia e soprattutto sulle sue cause. Sarà il medico legale Domenico Urso ha eseguire l’esame e cercare di comprende cosa sia capitato alla bimba che aveva solo 40 giorni di vita.

Le ipotesi sono tutte ancora da verificare e il pm Bruschi vuole svolgere una serie di approfondimenti per comprendere se vi siano state o meno responsabilità e ancor più in generale accertare che la bambina soffrisse di una patologia di cui nessuno aveva notizie.

Secondo le prime indiscrezioni trapelate dopo l’ispezione condotta da due medici legali, infatti, la bimba non presentava segni di violenza, ma restano una serie di ipotesi da vagliare. La prima è che la bambina possa essere stata involontariamente soffocata durante la notte visto che dormiva nel letto insieme ai genitori.

Oppure che nelle visite mediche a cui è stata sottoposta dalla sua nascita non sia emersi segnali di una malattia che i medici che l’hanno avuto in cura non abbiano saputo leggere. A queste domande dovrà rispondere l’autopsia che sarà eseguita nei primi giorni della prossima settimana.

Quella tragica mattina del 5 novembre sono stati i genitori, una giovane coppia di Taranto, ad accorgersi al risveglio che la bambina non respirava. Dopo la chiamata al 118 e il tentativo di rianimarla la disperata corsa in ospedale: il personale sanitario però ha solo potuto accertare l’avvenuto decesso della piccola. Al SS.

Annunziata si è immediatamente concentrato un numero significativo di parenti che sono andati in escandescenza per la terribile notizia: sono state le pattuglie della Squadra volante della Polizia di Stato a portare alla calma i familiari.

Una tragedia avvenuta a soli 2 mesi da quella che vide protagonista una famiglia di San Giorgio Ionico. Anche in quel caso si trattava di un neonato di appena 10 giorni di vita.

Il 9 settembre la coppia di genitori, che ha altri due figli, si è svegliata e si è accorta che il loro piccolo non solo non era sveglio, ma non respirava. Immediata la chiamata d’emergenza: medici e paramedici hanno provato a rianimare il bambino, ma purtroppo senza riuscirvi.

All’ospedale SS. Annunziata il piccolo è arrivato già senza vita. In quell’occasione il pubblico ministero di turno Remo Epifani ha optato per un esame diagnostico per valutare le possibili cause del decesso. Anche in quell’occasione le ipotesi riguardano l’esistenza di una patologia pregressa oppure le difficoltà respiratorie legate alla cosiddetta «sindrome della morte in culla».

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