BONUS 150 EURO. Niente più soldi, è questa l'ultimissima che arriva dall'?INPS. Secondo quanto riporta il sito online TheWam, niente bonus 150 euro nel nuovo decreto.

Niente bonus 150 euro nel nuovo Decreto Aiuti 4?

Niente bonus 150 euro nel nuovo Decreto Aiuti 4. È questa una delle notizie principali che si evince dalle bozze del documento.

Ieri il consiglio dei ministri ha discusso e approvato, intorno alle 23, il piano da 9,1 miliardi di euro introducendo importanti novità sul piano fiscale ed energetico.

È sfumata l’ipotesi di un rinnovo del bonus 150 euro. Nonostante il governo Draghi aveva lavorato molto per trovare i fondi utili a una nuova erogazione, l’esecutivo Meloni ha preferito concentrarsi su altre misure.

Gli altri provvedimenti

Come dicevamo nello scorso paragrafo, con il decreto aiuti quater è entrata nel vivo l’attività del nuovo governo di centrodestra. Esaminiamo subito quali sono le novità più importanti del provvedimento.

Bonus - Tetto al contante

Nel decreto aiuti quater spicca la novità sul tetto al contante. Dal 1° gennaio 2023 sarà possibile effettuare transazioni e circolare con somme cash fino a 5mila euro.

Gli indirizzi degli scorsi governi prevedevano la discesa del massimo a 1000 euro ma il nuovo esecutivo ha deciso di alzarlo di nuovo.

Tuttavia sono state disattese le aspettative di Matteo Salvini e della Lega che avevano chiesto di passare direttamente da 2mila a 10mila euro.

Stop alle accise

Come era prevedibile, il governo ha rinnovato il taglio delle accise di Stato sulla benzina e sui carburanti vari.

Questo intervento sarà valido fino al 31 dicembre di quest’anno quando ci si augura che la situazione sia migliorata. Tuttavia è molto probabile che con la prossima legge di bilancio questa misura venga rinnovata ancora una volta. Approvata fino a fine anno anche l’aliquota Iva del 5 per cento sul gas.

Bonus per le aziende

È stata poi introdotta la possibilità di rateizzare le bollette per le imprese residenti in Italia. Questo provvedimento riguarda in particolare quelle di luce e gas.

In più è applicabile solo su determinate spese mentre decade in caso di inadempimento di due rate del piano di dilazione, anche non consecutive.

Sale invece il platfond di assegni da poter distribuire ai dipendenti come integrazioni in busta paga esentasse sotto la voce di fringe benefit. L’importo massimo passa da 600 a 3mila euro.

Via il Superbonus

Importanti novità sono state introdotte anche in materia di edilizia e incentivi. Il famoso superbonus 100 per cento, ideato dal governo Conte, è stato modificato in modo sostanziale.

Dal 2023 la percentuale di detrazione fiscale scenderà del venti percento arrivando al 90 per cento. Potranno però usufruire del bonus anche gli immobili unifamiliari con un limite di reddito fino a 15mila euro.

Bonus - Sì a nuove trivelle

Il governo di centrodestra ha poi approvato un piano per iniziare nuove trivellazioni nel mare Adriatico.

La condizione principale è che le trivelle siano impiantate a oltre 9 miglia di distanza dalla costa della zona interessata e che non ci siano fenomeni di subsidenza nei dintorni (terreno che frana).

Via l’Imu a cinema e teatri

proprietari di cinema e teatri non dovranno poi versare il secondo acconto di Imu del 2022. Le condizioni sono che gli immobili dovranno rientrare nella categoria catastale D/3 e quindi essere destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli.

In più è necessario che i proprietari di queste strutture siano anche i diretti gestori delle attività che vengono esercitate all’interno. (TheWam)

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