"Infami, occhio che dopo Ciro Esposito ce ne lasciate un altro”. Il video della vergogna di un tifoso Juventino su Tik Tok. La risposta di mamma Antonella: "In nove anni, non è cambiato nulla. Politica assente"
COME Ciro Esposito. In queste ore un video di un tifoso juventino sta facendo il giro del web. Su Tik Tok elogia i romanisti per gli scontri contro i napoletani, che chiama infami, e fa riferimento alla morte di Ciro Esposito: “Occhio che ce ne lasciate un secondo”.
E ancora aggiunge:
“Napoletani, vi si riconosce ovunque: avete fatto l’ennesima figura degli infami, perché è quello che siete: degli infami. Avete fatto l’agguato ai romani, i romani scendono, si compattano, vi rompono il culo e scappate: i romani vi fanno sempre piangere, com’è sta storia, napoletani? Siete proprio degli infami, come popolo e tifoseria. Ridicoli, chapeau ai romani sempre tosti, vi faranno sempre piangere, sempre.
In finale di Coppa Italia ve ne hanno lasciato uno a terra, occhio che non ce ne lasciate un secondo, maniche di me**e. Siete una manica di infami e la pagherete sempre” - sono le parole vergognose pronunciate da un tifoso juventino che fa anche un chiaro riferimento a Ciro Esposito.
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"Sono passati nove anni ma per mio figlio Ciro la politica non ha fatto nulla. Nessuno ha preso seri provvedimenti eppure mio figlio è stato ucciso in un agguato non in uno scontro". Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli morto in ospedale dopo ferito gravemente da un ultrà romanista nel 2014, intervenendo alla trasmissione "Campania Oggi", in onda su Teleclubitalia, canale 77.
Commentando gli scontri tra tifosi romanisti e partenopei nell'area di servizio di Badia al Pino, lungo la A1, Antonella Leardi ha spiegato che "questi ragazzi hanno un'opportunità preziosa: la vita. E a volte la possono mettere a rischio per una rivalità calcistica. Ed è quello che più mi angoscia. Non vorrei che capitasse di nuovo quello che è successo a mio figlio".
E a chi parla di un presunto sentimento di vendetta, mai del tutto sopito, tra le due tifoserie nato in seguito alla morte di Ciro, la madre chiede che il nome di suo figlio mai "usato per fare violenza".
Infine si rivolge alla politica:
"In nove anni avrebbero potuto fare qualcosa - aggiunge Antonella Leandri nel corso della trasmissione -, mio figlio è stato ucciso in un agguato non in uno scontro. Quindi che prendano seri provvedimenti, perché da nove anni a questa parte non è stato fatto nulla". (ANSA).
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