Il video di un brindisi sta facendo il giro del mondo sul web.

I protagonisti sono dei cittadini napoletani sui loro balconi, che per condividere un momento conviviale, pur mantenendo la distanza di sicurezza obbligatoria in questo periodo, si sono ingegnati per effettuare un “cin-cin” speciale, attaccando i bicchieri a delle lunghe canne. (IlGazzettino)

E' la solita Napoli

Verrebbe da esclamare! Quella ingegnosa o meglio quella che dell'arte “dell'“arrangiarsi” ne ha fatto più che tesoro e la applica in tutte le circostanze possibili. Ma più di arrangiarsi, si tratta di ingegno, un ingegno che a quanto pare soprattutto in questo periodo in molti ci invidiano.

Eh si ancora una volta siamo noi napoletani a dare segnali al mondo

Basta pensare al flash mob, lo si chiama così perchè è più “fico”, più alla moda, ma a Napoli esiste da sempre... Da sempre ci si riunisce in modo veloce per le vie della città in una Napoli frenetica nonostante il fatto che in molti ci additano come un popolo di nullafacenti... (Forse al Sud si lavora più del Nord e soprattutto ce lo si inventa il lavoro. E ciò non per giustificare certo il cosiddetto “lavoro a nero", ma resta comunque un dato di fatto. Il traffico nelle vie della nostra città non è certo solo legato al sole, al mare e al bel tempo perchè magari ci si va a divertire). https://youtu.be/yXUQKSmB6cw (Fonte Video: Facebook)

I canti sui balconi?

Son partiti da Napoli... E lo stare sul balcone o affacciati ad una finestra... E urlare a squarciagola per parlare con la dirimpettaia? Ancora Napoli e il suo modo più antico di comunicare, "mettere insieme” con il vicino un qualcosa... Indimenticabile la scena del grande Edoardo De Filippo in "Questi Fantasmi" mentre sorseggia il caffè e conversa amabilmente con il professor Santanna.

Il paniere solidale che Madonna ci ha elogiato?

Anche quello esiste da sempre. Nei vicoli di Napoli se ne vedono a migliaia e certo non da quando è scoppiata l'epidemia, ma è parte integrante di una tradizione che per fortuna fa fatica a morire. E li vedi lì penzoloni ai balconi che spuntano fuori tra le mille corde dei panni stesi.

A Wuhan hanno costruito un ospedale in dieci giorni?

A Napoli e precisamente in un quartiere tra Ponticelli e Barra, l'ospedale da campo anti-covid lo si realizza in 30 ore. E non è allora un caso se proprio da questo popolo e dalle sue menti geniali arriva poi anche la scoperta di un farmaco che risulta essere, almeno al momento, l'unico capace di curarci in attesa del vaccino. Il mondo si meraviglia e sorride per un ingegnoso brindisi al balcone e fa diventare il video virale, ma a Napoli questa è la normalità. A Napoli ci hanno insegnato “fatiche e state zitte” che prima o poi i risultati arriveranno. Non vogliamo la gloria, ci basta sapere che c'è chi riesce a sorridere grazie a noi, per una canzone cantata a squarciagola su un balcone, per un paniere colmo di buone speranze che sappia saziare la fame e il cuore... Per un farmaco che ti tiene in vita. (di Nunzia D'Aniello) Leggi anche:Coronavirus. Casati Modignani: «Tanti bauscia si chiedono “perché è successo a Milano e non a Napoli?”» Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Coronavirus in Campania: infermiera di turno per 24 ore a Pasqua in ospedale, il marito la va a prendere. Multato.