Diddy, la nuova agghiacciante accusa: «Mi ha fatta penzolare da un terrazzo al 17esimo piano»
"Mi salvò la sua ex” La stilista Bryana "Bana" Bongolan denuncia abusi e minacce risalenti al 2016. Il rapper continua a respingere ogni addebito
Le accuse contro Sean "Diddy" Combs, celebre rapper e produttore discografico, continuano a suscitare scalpore. L'ultimo episodio è stato portato alla luce da Bryana "Bana" Bongolan, una stilista che ha raccontato un’esperienza traumatica risalente al 2016. La donna afferma che Diddy l’avrebbe afferrata e minacciata, arrivando a farla penzolare da un terrazzo al 17° piano di un edificio.
La vicenda è stata descritta nei dettagli in una causa depositata presso la Corte di Los Angeles, in cui Bongolan chiede un risarcimento di 10 milioni di dollari per i danni subiti. La stilista sostiene inoltre di essere stata salvata dall’allora fidanzata del rapper, Cassie Ventura.
La notte dell’incubo: cosa è successo secondo l’accusatrice
Secondo la denuncia, l'episodio risale al 26 settembre 2016, quando Bryana Bongolan si trovava a casa della compagna di Diddy. La stilista racconta di essere stata svegliata nel cuore della notte da bussate violente alla porta della stanza in cui dormiva.
Temendo per la propria incolumità, Bongolan ha cercato di proteggere la sua compagna nascondendola in bagno, ma Diddy ha fatto irruzione nella stanza. Presa dal panico, la donna si è rifugiata sul terrazzo, dove però il rapper l’ha raggiunta e, dopo averla afferrata, l’ha costretta sulla ringhiera del balcone, minacciando di farla cadere.
La stilista afferma che la situazione è stata placata solo grazie all’intervento di Cassie Ventura, che sarebbe riuscita a dissuadere Diddy.
Le accuse e il quadro legale
Le dichiarazioni di Bryana Bongolan si aggiungono a una lunga lista di accuse contro il rapper, che includono violenza sessuale, abusi fisici e psicologici, favoreggiamento alla prostituzione e traffico sessuale.
Nonostante le gravi accuse, Sean Combs continua a dichiararsi innocente e a respingere ogni addebito. Il produttore musicale, attualmente detenuto, affronterà l'ennesimo processo il 5 maggio 2025. Intanto, il fascicolo contro di lui conta già 14 pagine di accuse formali, un numero che sembra destinato a crescere man mano che altre presunte vittime decidono di parlare.
Il commento della difesa
I legali di Diddy sostengono che le accuse siano infondate e motivate da intenti economici, definendo la causa un tentativo di sfruttare la popolarità del loro assistito. "Il signor Combs nega categoricamente ogni coinvolgimento in questi episodi. Faremo luce sui fatti in sede processuale", ha dichiarato un portavoce del team legale del rapper.
Un processo dall'eco mediatica enorme
La vicenda di Diddy si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso le denunce di abusi sessuali e violenze nel mondo dello spettacolo. Mentre il caso si prepara ad affrontare il processo, l'opinione pubblica rimane divisa tra chi esprime solidarietà verso le vittime e chi solleva dubbi sull’attendibilità delle accuse.
Il 5 maggio 2025 sarà una data cruciale per chiarire il destino legale di Sean "Diddy" Combs, ma nel frattempo il rapper resta al centro di uno dei casi più controversi e drammatici degli ultimi anni.