Zero ammalati Covid19 nel reparto di rianimazione dell'Ospedale Cotugno di Napoli

Centro di riferimento regionale in Campania per la lotta contro il Coronavirus. Da quando è scoppiata l'epidemia a inizio marzo il Cotugno è stato sempre in prima linea. Qui sono arrivati i malati, si sono fatti i tamponi, sono state sperimentate le cure e si sono salvate tante vite umane, grazie al lavoro e allo spirito di sacrificio di medici e infermieri. Da ieri, il reparto di rianimazione, dove vengono portati i pazienti più gravi, non ha più ricoverati. Le terapie intensive si sono svuotate, mentre aumentano di giorno in giorno le guarigioni. Anche nelle corsie, che hanno circa 200 posti letto, ci sono solo circa 20 pazienti ancora ricoverati e in buone condizioni. Segnali incoraggianti che fanno intravedere l'uscita dal tunnel, dopo due mesi di battaglie al virus.

La sperimentazione con il plasma

Solo due giorni fa, il Cotugno è entrato a far parte del protocollo Plasmoterapia per la terapia del Covid-19. La terapia parte nel nuovo ambulatorio per i pazienti guariti da Covid-19, dove si seguirà chi non è più positivo e dove saranno arruolati i donatori su base volontaria. Il plasma prelevato dovrà essere trattato e poi verrà infuso nei pazienti ancora positivi. I primi a donare sono stati i medici. Possono donare plasma: soggetti guariti da infezione da Covid-19 (devono essere trascorsi almeno 14 giorni dai due tamponi negativi che ne hanno sancito la guarigione). Soggetti che scoprono in seguito a prelievo sierologico di possedere anticorpi diretti contro il virus Covid-19. A tutti i donatori verrà effettuato tampone di controllo e test sierologico atto a valutare se il titolo anticorpale è ritenuto sufficiente, oltre ovviamente a tutto lo screening classico ematologico e virologico.(Fanpage) Leggi anche: Coronavirus, dati regionali: cambia tutto, 16 regioni a zero. Nuovi contagi solo in due, ecco quali. Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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