Nota una crosta sul naso e fa una scoperta terribile: «Asportati occhio, naso e guancia». La diagnosi è choc
Un viaggio attraverso il dolore, la sofferenza e la rinascita. Robin Fahey, 69 anni, ha vissuto un'esperienza straordinaria che lo ha portato a cambiare radicalmente il suo aspetto e la sua vita
Tutto è iniziato nel 2015, quando Robin Fahey ha notato una crosta sul suo naso. Un primo intervento per rimuoverla sembrava aver risolto il problema, ma quattro anni dopo la crosta è ricomparsa. Deciso a scoprire la causa, Fahey ha consultato un dermatologo e ha ricevuto una diagnosi devastante: cancro facciale. In seguito, è stato sottoposto a una serie di operazioni chirurgiche che hanno portato alla rimozione di una parte del suo viso, tra cui naso, occhio sinistro, guancia e denti superiori.
La rinascita grazie alla protesi
Nonostante le difficoltà iniziali nell'accettare il suo nuovo volto, Fahey ha trovato nel supporto della protesi facciale un'opportunità per ricominciare a vivere. «La protesi mi sta dando la libertà di vivere la mia vita e mi sento più positivo», ha dichiarato. Sebbene non sia stato facile abituarsi alla nuova immagine di sé, Fahey ha trovato nel miglioramento della sua prospettiva mentale un aiuto concreto per superare la prova.
Un nuovo inizio e il sogno di un viaggio
Nei primi tempi dopo l'intervento, Fahey ha avuto difficoltà a uscire di casa, limitandosi solo agli appuntamenti medici. Ma ora si sta lentamente adattando alla sua nuova vita. Ha anche progettato il suo primo viaggio post-intervento: «Mia figlia vive in America e cinque anni fa ha comprato una casa tutta sua. Non l'ho mai vista, ma ora stiamo pensando di farle visita, magari per il Ringraziamento o per Natale».
La mostra di sensibilizzazione
Nel frattempo, Robin Fahey ha deciso di partecipare a una mostra all'ospedale di Leeds, che espone 15 ritratti di persone che vivono con protesi facciali a seguito di cancro. L'idea della galleria, come riporta il Manchester Evening News, è quella di sensibilizzare il pubblico sulla normalizzazione dell'uso delle protesi e di far comprendere il lungo percorso di riabilitazione che molti pazienti affrontano. Fahey ha dichiarato: «Le protesi fungono da scudo per il pubblico. Spero che le persone vedano la persona dietro la protesi e comprendano il nostro difficile cammino».
Il messaggio di Robin
Il suo messaggio è chiaro: «Il cancro ha molti volti, questo è il mio». Fahey spera che la sua storia possa ispirare altre persone ad affrontare con coraggio la malattia e a vivere con dignità anche dopo interventi chirurgici che cambiano l'aspetto. «Penso che dovremmo mettere questi ritratti alle fermate degli autobus, per far parlare la gente di uguaglianza dei volti», ha concluso Fahey, dimostrando che la bellezza risiede anche nella forza di affrontare le difficoltà.