De Luca in diretta Fb torna all'attacco, su Sangiuliano: "Governo patria, famiglia e Beautiful"
Il presidente: "Pensate di fare qualcosa, di muovervi, di sollecitare il Governo a svegliarsi?"
Vincenzo De Luca, Governatore della Campania, torna a farsi sentire nella sua tradizionale diretta Facebook del venerdì, dopo la pausa estiva.
Con il suo solito stile ironico e tagliente, De Luca ha criticato apertamente il Governo e alcuni ministri, soffermandosi in particolare su temi come il caso Boccia-Sangiuliano e la gestione del Fondo Sviluppo Coesione. Pur senza nominare esplicitamente il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione non ha mancato di lanciare frecciate.
"Sono vicende personali imbarazzanti," ha affermato De Luca, riferendosi indirettamente a situazioni legate a ministri del governo. "In qualche caso faccio fatica a guardare alcuni video e interviste, davvero imbarazzanti. Ma il nostro impegno rimane quello di trasmettere serenità e fiducia nel futuro ai giovani, dimostrando che possono costruirsi un futuro qui, senza dover partire."
"Dio, patria e famiglia... e Beautiful"
Con ironia pungente, De Luca ha voluto sottolineare la distanza tra le promesse elettorali del Governo e la realtà odierna: "Era stato comunicato all’Italia che ci sarebbe stata una svolta politica e culturale radicale con un nuovo governo: Dio, patria e famiglia. E oggi, ci ritroviamo con Dio, patria, famiglia e Beautiful." Il commento fa riferimento all'apparente spettacolarizzazione della politica, sottolineando come molte delle promesse di cambiamento fatte in campagna elettorale si siano rivelate vuote, secondo De Luca.
Critiche al Fondo Sviluppo Coesione: "Siamo in una palude burocratica"
Un altro punto centrale del discorso del Governatore è stato il Fondo Sviluppo Coesione. De Luca ha espresso grande frustrazione per i ritardi e le difficoltà burocratiche che caratterizzano il rapporto tra le Regioni e il Governo centrale. "Il rapporto con il Governo rimane contrassegnato da un burocratismo sconcertante. Ancora oggi non siamo stati convocati per firmare l'accordo di coesione."
Il Fondo, fondamentale per lo sviluppo del Sud e per progetti di grande importanza come la gestione del territorio e la messa in sicurezza delle aree a rischio, sembra essere bloccato in una serie di ritardi amministrativi. "Passano i mesi ed è sconcertante. Altro che svolta politica, qui siamo in una palude burocratica," ha affermato con amarezza De Luca.
Interventi cruciali in attesa di fondi
Il Governatore ha poi illustrato alcuni degli interventi in sospeso a causa dei ritardi nella firma dell'accordo di coesione. Tra questi, spiccano progetti di vitale importanza per il territorio campano, come l'ospedale degli Incurabili nel centro storico di Napoli e altri interventi necessari per i Comuni che non hanno completato le opere del precedente ciclo di programmazione europea.
"Dobbiamo ancora firmare l’accordo di coesione," ha continuato De Luca, "nel quale sono previste risorse per l'assetto del territorio, la gestione degli eventi franosi, e altri interventi specifici. Abbiamo sollecitato il Ministero della Coesione a muoversi, perché a metà mese si riunisce il Cipess." Questo ennesimo appello riflette la crescente impazienza delle amministrazioni locali, che si trovano a fronteggiare situazioni critiche senza poter accedere ai fondi necessari.
L'appello di De Luca: "Responsabilità e meno parole"
Nonostante le aspre critiche, il messaggio del Governatore sembra anche essere un invito alla riflessione. De Luca ha infatti sottolineato l'importanza del senso di responsabilità, chiedendo alle forze politiche di agire concretamente per il bene del Paese.
"Aspetteremo ancora qualche giorno, sperando che prevalga il senso di responsabilità," ha detto, rivolgendosi agli esponenti della maggioranza di Governo. "Sollecitate il Governo a svegliarsi."
In conclusione, il discorso di De Luca riflette la frustrazione per l’immobilismo e i ritardi nelle decisioni cruciali per il territorio. Il Governatore continua a mantenere alta l’attenzione sui problemi della Campania, puntando il dito contro una gestione che, secondo lui, appare lenta e inefficiente.