In un significativo passo avanti nella lotta contro la violenza sulle donne in Italia, un trentenne residente in provincia di Monza diventato il primo soggetto dell'applicazione del braccialetto elettronico "d'urgenza" come misura di prevenzione, in base al nuovo Decreto Legislativo contro la violenza sulle donne, in vigore dal 9 dicembre.

Il caso, che coinvolge un individuo precedentemente condannato per stalking, rappresenta la prima applicazione concreta di questa nuova normativa. La proposta del questore di Monza, Salvatore Barilaro, approvata dal presidente della sezione autonoma Misure di Prevenzione di Milano, Giuseppe Cernuto.

Braccialetto elettronico: il nuovo ddl

Secondo il nuovo decreto, il braccialetto elettronico può essere applicato in presenza di "reati spia o minacce". In caso di manomissione, l'uomo può essere arrestato anche fuori dalla flagranza di reato. Il braccialetto elettronico è un dispositivo tecnologico indossato dall'individuo monitorato, utilizzando la tecnologia GPS per localizzare la sua posizione.

Nel contesto delle misure di prevenzione, come nel caso di Monza sopra descritto, il braccialetto può essere utilizzato per garantire il rispetto delle restrizioni imposte dalla legge, come il divieto di avvicinarsi a determinate persone o luoghi. Il braccialetto elettronico "d'urgenza" rappresenta uno strumento aggiuntivo per contrastare la violenza e proteggere le vittime, segnando un importante passo avanti nelle misure di prevenzione contro lo stalking.

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Ieri sera, nel territorio della provincia jonica, si è verificato un ennesimo incidente stradale, con un bilancio di un morto e sette feriti, coinvolgendo cinque veicoli. La causa potrebbe essere stata un sorpasso azzardato. Il tragico incidente ha avuto luogo sulla Manduria San Pancrazio Salentino, a pochi chilometri dall'abitato di Manduria.

Due autovetture provenienti da direzioni opposte sono entrate in collisione frontale, coinvolgendo altre tre veicoli nell'urto. Le due macchine più danneggiate sono uscite fuori strada.

La vittima è Angelo Nuzzo

Un uomo di 51 anni di San Pancrazio Salentino, in servizio presso la Marina militare a Taranto. Era alla guida di una Nissan capottata; sua moglie e una figlia di 14 anni rimaste intrappolate tra le lamiere e trasferite in codice rosso all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. La prognosi è riservata, con la madre che ha subito un grave trauma addominale. Continua a leggere qui

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