Il Consiglio di Stato salva la Sonrisa: il Castello delle Cerimonie resta aperto fino a giugno
La decisione dei giudici rinvia la chiusura al 5 giugno 2024

Buone notizie per la Sonrisa e la famiglia Polese: il celebre "Castello delle Cerimonie" non chiuderà il 13 febbraio 2024, come precedentemente stabilito. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dai titolari, sospendendo momentaneamente la revoca della licenza imposta dal Comune di Sant'Antonio Abate. La nuova scadenza per la chiusura è stata ora fissata al 5 giugno 2024, data in cui il TAR sarà nuovamente chiamato a esprimersi sulla vicenda.
Un nuovo capitolo nella battaglia legale
La controversia tra la proprietà della Sonrisa e il Comune di Sant'Antonio Abate ha avuto inizio nel gennaio 2024, quando la Corte di Cassazione ha disposto il sequestro della struttura ricettiva e dei terreni circostanti a causa di presunti abusi edilizi. Di conseguenza, il Comune ha revocato la licenza di esercizio dell'attività, portando i gestori a ricorrere immediatamente al TAR.
Il Tribunale Amministrativo Regionale aveva inizialmente rigettato il ricorso della famiglia Polese, ma aveva concesso una proroga di 30 giorni, fissando la chiusura della struttura per il 13 febbraio 2024. Tuttavia, con la nuova decisione del Consiglio di Stato, il termine è stato ulteriormente esteso fino al 5 giugno, quando il TAR sarà chiamato a pronunciarsi nuovamente sul piano urbanistico attuativo presentato dalla proprietà e rigettato dal Comune.
Impatto sulle prenotazioni e la stagione dei matrimoni
L'ennesima proroga rappresenta un respiro di sollievo per la Sonrisa e per tutte le coppie che avevano già prenotato matrimoni ed eventi nella struttura nei prossimi mesi. Con questa decisione, infatti, la stagione primaverile delle cerimonie sembra essere salva, almeno per il momento. La famiglia Polese, intanto, continua la battaglia legale per garantire la sopravvivenza dello storico "Castello delle Cerimonie".
Cosa succederà dopo il 5 giugno?
Il futuro della Sonrisa resta incerto. Se il TAR dovesse confermare la revoca della licenza e la bocciatura del piano urbanistico, la struttura potrebbe essere costretta a chiudere definitivamente. Tuttavia, la famiglia Polese potrebbe tentare ulteriori ricorsi per mantenere in attività il celebre locale. Nel frattempo, gli eventi programmati fino a giugno possono svolgersi regolarmente, in attesa della prossima decisione giudiziaria.