USA. "Ho avuto sempre dei dubbi sul suo curriculum". Così lo Speaker Kevin McCharty ha preso le distanze da George Santos, il neo deputato repubblicano nella bufera per aver mentito nel suo curriculum sulle sya famiglia, sulle sue finanze, sulla sua formazione e che ora è finito anche sotto inchiesta federale per possibili violazioni nella raccolta dei fondi elettorali.

Il leader repubblicano, che finora non si erano unito alle richieste di dimissioni arrivate non solo da democratici ma anche da qualche repubblicano, è intervenuto dopo che è stata rivelata la preoccupazione per la vicenda del presidente del Congressional Leadership Fund, un super Pac che sostiene i repubblicani al Congresso.

In particolare, McCharty ha risposto a domande riguardo al fatto che uno dello staff di Santos avrebbe fatto finta di essere il suo capo dello staff per sollecitare donazioni telefoniche per l'allora candidato. "Non sapevo nulla di questo, è successo, ma io sono stato informato in seguito", ha detto McCharty spiegando di aver parlato della cosa con il giovane collega.

Riguardo al fatto che finora lo Speaker non ha dato ascolto alle richieste di dimissioni, McCharty ha spiegato: "cerco di rispettare la Costituzione, gli elettori l'hanno eletto, se ci sono problemi bisogna mandarlo di fronte alla commissione Etica".

Intanto aumentano le richieste di dimissioni da parte dei democratici con il deputato newyorkese Richie Torres che oggi scrive che Santos "è un pericolo per la nostra democrazia e sicurezza nazionale", sottolineando quanto sarebbe "rischioso" che possa avere accesso ad informazioni riservate. (Adnkronos)

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