Nella pelle di chi ha contratto il coronavirus ci potrebbero essere campanelli d'allarme. Il Covid-19 non colpirebbe solo l’apparato respiratorio, ma anche quello gastrointestinale o circolatorio e le manifestazioni cutanee possono aiutare nella diagnosi in soggetti asintomatici. «La pelle può essere un bersaglio dell’infezione», sostiene Fabrizio Fantini, direttore dell’Unità ospedaliera complessa di dermatologia dell’ospedale di Lecco. Il team lecchese è stato fra i primi al mondo a descrivere le manifestazioni cutanee del coronavirus, con pubblicazioni sul 'The Journal of The European Academy of Dermatology and Venereology'.  I dermatologi dell’ospedale di Lecco hanno infatti osservato le lesioni cutanee provocate dal Covid-19 in un gran numero di pazienti ricoverati con infezione in corso, ma anche in asintomatici, definendo e pubblicando le evidenze a partire da fatto che le manifestazioni cutanee sono quanto mai varie e possono essere riscontrate a qualunque età. L'Associazione dermatologi ospedalieri italiani (Adoi) sta delineando uno schema da diffondere ai cittadini sulla base dei dati emersi, per dare alla gente gli strumenti per orientarsi nei percorsi diagnostici. I dermatologi ricordano che nei pazienti sintomatici sono stati riscontrati rash cutanei e a varia morfologia diffusi su tutto il corpo che insorgono generalmente in concomitanza della classica sintomatologia Covid-19 (stato simil-influenzale eccetera). In questi casi le manifestazioni sono eruzioni cutanee, vescicole. L'eruzione cutanea può portare prurito. Negli asintomatici si sono osservate lesioni alle estremità delle mani e dei piedi che somigliano comune di geloni del freddo, ovvero macchie rosse gonfie con sensazione di prurito e bruciore. Fonte: Il Mattino Leggi anche Coronavirus, allarme ipossia silente: "Lesioni gravissime ai polmoni, ma con sintomi lievi" Seguici su Facebook 41esimoparallelo

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