La tragedia nella tarda serata di ieri: per Matteo non c'è stato nulla da fare
La tragedia

Non ce l’ha fatta Mohamed Elsayed Elsharkawy, il ragazzo di 21 anni accoltellato nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 aprile 2025 a Milano, in una zona priva di telecamere di sorveglianza. Una coltellata al petto, a pochi centimetri dal cuore, e un’altra al braccio si sono rivelate fatali: nonostante i disperati tentativi dei medici e due arresti cardiaci, il giovane è morto nelle ore successive al ricovero.

L’aggressione è avvenuta in strada, mentre Mohamed si trovava con alcuni amici. I carabinieri stanno cercando di fare luce sull’accaduto, e tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un regolamento di conti tra bande giovanili “miste”, probabilmente già protagoniste di tensioni precedenti.

Chi era Mohamed Elsayed Elsharkawy: un’identità complessa

Mohamed era incensurato e risultava regolarmente residente ad Abbiategrasso, una cittadina di circa 30mila abitanti nell’hinterland milanese. Era di origine egiziana e conosciuto in ambito locale, ma la sua identificazione ha richiesto tempo: in Italia risultava avere diversi alias, ovvero nomi differenti registrati nei database. Solo grazie al confronto delle impronte digitali con l’archivio dattiloscopico delle forze dell’ordine è stato possibile risalire con certezza alla sua identità.

Un dettaglio che aggiunge mistero alla vicenda e che lascia aperte domande sulla rete di relazioni e sui possibili motivi che hanno condotto a una fine tanto violenta.

Il luogo dell’agguato: una zona buia e senza telecamere

Il delitto è avvenuto in una zona priva di telecamere, il che sta complicando le indagini. Nessun occhio elettronico ha ripreso la scena, e gli inquirenti si affidano ora alle testimonianze, alle immagini delle telecamere circostanti e alle possibili tracce lasciate dagli aggressori.

Secondo una prima ricostruzione, Mohamed è stato circondato e colpito rapidamente. Gli amici che erano con lui avrebbero fornito versioni parziali e frammentarie, forse per paura o confusione. Resta il nodo del movente: un’aggressione improvvisa o un episodio legato a tensioni precedenti tra gruppi giovanili?

Bande giovanili miste: la pista del regolamento di conti

Tra le ipotesi più battute dagli investigatori c’è quella di un conflitto tra bande giovanili di diversa provenienza etnica, che da mesi alimentano una tensione sotterranea nei quartieri periferici. Si parla di gruppi misti, non solo di origine straniera, con dinamiche simili a quelle di baby gang urbane.

Al momento, però, nessun arresto è stato effettuato e gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Si lavora anche sul cellulare della vittima, per capire se ci fossero state minacce, litigi o contatti sospetti nelle ore precedenti l’omicidio.

Una comunità sconvolta: «Era un ragazzo tranquillo»

Ad Abbiategrasso, dove Mohamed viveva con la famiglia, la notizia ha lasciato sgomenti molti conoscenti. «Era un ragazzo tranquillo, non dava problemi», raccontano in paese. Ma ora emergono interrogativi sul contesto in cui era inserito, sulle sue frequentazioni e sulle dinamiche che lo hanno portato in quel luogo, in quella notte, senza più via di scampo.

La speranza è che la verità emerga presto, e che la morte di Mohamed non resti impunita, come troppe volte accade nei casi legati a violenza urbana e giovanile.

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