Quello della scuola è uno dei temi più dibattuti da governo centrale e regioni. I continui cambi di programma stanno facendo vivere un anno scolastico tribolato ai giovani studenti. In presenza o in Dad, il modello scuola fa acqua da tutte le parti.
Tra Dad e problemi, cosa non funziona a scuola
Il governo, così come le regioni, ha sempre dichiarato che la scuola rappresenta una priorità e che bisogna operare per consentire ai ragazzi di studiare. Che sia da casa o tra i banchi di scuola. In questa fase, al di là di alcuni istituti scolastici chiusi a causa di potenziali
focolai, la direttiva è seguire in presenza.
Con l'entrata in vigore della zona arancione, sono tantissimi gli studenti che hanno ripreso a frequentare di persona. Seconda e terza media, scuole superiori: zaino in spalla e mattinata a scuola. Tra, come dicevamo, mille problematiche differenti.
Su "Napoli Today" si possono ascoltare le lamentele di alcuni studenti che frequentano il liceo Umberto. D'altronde chi meglio di loro, che convivono con questo nuovo modello scolastico, può avere il termometro della situazione tra le mani.
Le lamentele degli studenti
Molte scuole, tra cui il liceo Umberto, ha deciso di optare per il modello che prevede il 50% della classe in aula ed il 50% che segue la lezione a distanza. In maniera tale da non creare assembramenti e garantire il distanziamento tra i banchi.
A riguardo, i ragazzi fanno sapere:
"La situazione è un po' pesante. Credo che sarebbe stato meglio continuare a studiare in Dad nel corso di quest'ultimo mese scolastico. C'è anche la paura di essere contagiati. La paura c'è sempre, però, in qualsiasi occasione".
Altri giovani studenti si uniscono al coro di lamentele:
"Qui siamo al 50%: metà in classe e metà in Dad. Preferiremmo restare così perchè il 100% in presenza sarebbe terribile. Molti nostri compagni di scuola non si sono presentati per paura".
Tante le difficoltà con cui convivere nel corso dell'orario scolastico:
"Ci sono delle difficoltà a collegarsi con i ragazzi da casa. Per esempio, oggi non funzionava il computer. Credo che torneremo a studiare tutti a casa, non andrà avanti questa situazione".
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