Tragedia sulla Tiburtina: Silvio Alari muore in uno scontro in moto
Il 46enne, titolare di un bar a Villa Adriana, lascia tre figli. Tredici anni fa la stessa sorte per il fratello Andrea
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Un tragico incidente ha spezzato la vita di Silvio Alari, 46 anni, durante un’escursione in moto sulla via Tiburtina, tra Vicovaro e Mandela. L’uomo, noto per la gestione del bar “Pit Stop” a Ponte Lucano, è deceduto nella notte tra l’11 e il 12 febbraio 2025 al Policlinico Gemelli di Roma, dove era stato trasportato in eliambulanza dopo un violentissimo scontro frontale con un’autovettura.
La dinamica dell’incidente
L’incidente è avvenuto al chilometro 48,300 della via Tiburtina Valeria, nei pressi dell’uscita autostradale Vicovaro-Mandela. Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri della Compagnia di Tivoli, Silvio Alari, alla guida della sua Yamaha R1 1000, si è scontrato frontalmente con una Citroen C2, condotta da un 20enne di Vicovaro.
- L’impatto è stato devastante.
- I sanitari del 118, giunti immediatamente sul posto, hanno constatato la gravità delle condizioni di Alari, procedendo al trasferimento in eliambulanza al Policlinico Gemelli.
- Il 20enne, ferito ma cosciente, è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, dove è stato sottoposto ai test tossicologici per verificare l’eventuale assunzione di alcol o droghe.
Le vetture coinvolte, la Yamaha R1 e la Citroen C2, sono state poste sotto sequestro, mentre le indagini per ricostruire l’esatta dinamica sono affidate ai Carabinieri.
Chi era Silvio Alari: il bar, la famiglia e la passione per le moto
Silvio Alari, classe 1978, era un volto noto della comunità di Villa Adriana e Tivoli, dove gestiva il bar “Pit Stop” in via Maremmana Inferiore, insieme alla madre Carmela Cerini.
Appassionato di moto fin da ragazzo, Silvio frequentava il cartodromo di Artena, dove il figlio maggiore, promessa del motociclismo, si allenava con la Levantini Academy ASD di Lariano.
Il titolare dell’accademia, Max Levantini, ha espresso il suo dolore:
“Silvio era un ragazzo speciale, sempre allegro e sorridente. Per me e per mio figlio Davide era diventato più di un amico, era un fratello. Le più sentite condoglianze alla famiglia Alari”.
Silvio lascia tre figli, ai quali era profondamente legato.
Una tragedia che si ripete: la morte del fratello Andrea nel 2011
Il destino crudele si è abbattuto due volte sulla famiglia Alari. Tredici anni fa, il 26 dicembre 2011, il fratello minore di Silvio, Andrea Alari, perse la vita in un altro tragico incidente in moto, sempre sulla via Tiburtina.
- Andrea, titolare di un’officina meccanica al quartiere Arci, stava rientrando da un’escursione con il fratello Silvio e altri amici, quando la sua moto Honda CBR 1000 si schiantò contro una Fiat Panda in uscita da una strada privata nei pressi di Castel Madama.
- Trasportato in condizioni critiche all’ospedale di Tivoli e poi al Policlinico Umberto I di Roma, morì il 1° gennaio 2012, dopo una settimana di coma.
Le indagini e i prossimi passi
Le indagini sull’incidente di Silvio Alari sono in corso, con l’obiettivo di chiarire:
- La dinamica precisa dello scontro
- La velocità dei mezzi coinvolti
- Le condizioni psicofisiche del conducente della Citroen C2
L’autopsia, disposta dalla Procura di Tivoli, fornirà ulteriori dettagli.
La morte di Silvio Alari, dopo quella del fratello Andrea, è una tragedia che lascia un segno profondo non solo nella sua famiglia, ma in tutta la comunità. Il dolore per questa doppia perdita si unisce alla consapevolezza dei rischi che comporta la passione per le due ruote. Ora, il pensiero va alla famiglia, ai tre figli e alla madre Carmela, che hanno perso un uomo amato, un padre e un figlio esemplare.