Processo Santo Romano, il legale dell’imputato: "Ha reagito a un’aggressione"
L'avvocato Luca Raviele presenta la versione del suo assistito nel processo per l'omicidio di Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio.

Nella tragica vicenda dell'omicidio di Santo Romano, avvenuto la notte tra il 1° e il 2 novembre 2024, emergono nuovi dettagli dalla difesa del giovane imputato, rappresentato dall'avvocato Luca Raviele. Il legale sostiene che il suo cliente abbia agito in risposta a un'aggressione iniziale.
La Versione del Minorenne
Il difensore del minorenne imputato descrive una serie di eventi che avrebbero portato al tragico epilogo. "Il mio assistito ha subito un attacco improvviso: gli è stata lanciata una pietra e poi è stato colpito da schiaffi da parte di Santo Romano e dei suoi amici", afferma Raviele. Durante la colluttazione, uno degli aggressori avrebbe estratto un coltello, spingendo il giovane a usare una pistola per difendersi.
Le Prove e le Testimonianze
La difesa del minorenne punta a dimostrare la veridicità della sua versione attraverso gli atti processuali e alcune testimonianze chiave che sostengono la narrazione di un attacco iniziale contro il suo cliente, che avrebbe reagito in un contesto di paura e minaccia alla sua incolumità.
Contesto Legale e Psichiatrico
L'avvocato mette in luce anche il contesto personale dell'imputato, evidenziando la sua minore età e problemi psichiatrici preesistenti, che potrebbero avere influenzato la sua percezione del pericolo e la conseguente reazione durante l'incidente.
Con la ripresa del processo prevista per il 29 aprile, la strategia difensiva si concentrerà sulla possibile applicazione della legittima difesa putativa, un principio che potrebbe giustificare l'azione del minorenne sotto il peso dell'immediata percezione di pericolo.
La difesa cerca di spostare il focus dalla semplice reazione a un contesto più ampio di autodifesa in una situazione di pericolo percepito, un punto che sarà centrale nelle argomentazioni durante le prossime udienze.
L'argomentazione della difesa solleva questioni complesse sulla percezione del pericolo e sulla proporzionalità della reazione in contesti di conflitto fisico, temi che il tribunale dovrà valutare attentamente.
Mentre la comunità di San Sebastiano al Vesuvio attende ulteriori sviluppi, il caso di Santo Romano rimane un doloroso promemoria delle dinamiche intricate che possono definire gli episodi di violenza giovanile. La decisione finale offrirà nuove interpretazioni legali sulla difesa personale e le sue giustificazioni in contesti estremamente volatili.