Torre Annunziata, ecco chi ha ucciso Maurizio. «Ci tengo a precisare che non è corretto dire che mio padre è morto in una lite. A mio padre è stato fatto un agguato in piena regola, solo per difendere me, che ero la luce dei suoi occhi. Mio padre è stato pugnalato e con questa gente non aveva mai avuto a che fare».
Torre Annunziata - Così Maria Adriana Cerrato
Descriveva ieri mattina l’aggressione subita dal padre, Maurizio, di 61 anni, ucciso poche ore prima dopo una discussione per il parcheggio di un’utilitaria.
La ragazza, poco più che ventenne, ha poi chiuso la propria pagina Facebook e quella del padre. Ora, sfinita dalla stanchezza e dal dolore, attende che i carabinieri arrestino i responsabili di questa morte assurda.
Si tratta di cinque uomini, tutti già identificati; resta solo da chiarire che ruolo abbia avuto nella vicenda ciascuno di loro. Le indagini sono coordinate dal procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso.
Torre Annunziata - Morto per un posto auto
L’aggressione è avvenuta nella tarda serata di lunedì in via IV novembre, una zona popolare di Torre Annunziata.
Maria Adriana aveva parcheggiato la propria auto in un’area «occupata» con una sedia: qualcuno, evidentemente, riteneva che quel posto gli fosse riservato e si serviva della sedia per precludere il parcheggio ad altri.
La ragazza non ha pensato che il suo gesto potesse avere conseguenze. Invece, quando è tornata, ha trovato una gomma tagliata e ha chiamato il padre perché la aiutasse a sostituirla.
Prima che lui arrivasse, in un impeto di ira, ha preso la sedia e l’ha messa sull’auto di uno di quelli abituati a usare questo sistema: di qui la reazione feroce.
Chi era Maurizio Cerrato
Lavorava come custode nel Parco archeologico di Pompei, non ha nascosto il suo disappunto per l’accaduto; ha sostituito la gomma e ha fatto per allontanarsi con la figlia, ma dopo pochi metri è stato raggiunto e picchiato da due persone con un compressore portatile utilizzato per gonfiare pneumatici; si è difeso come ha potuto.
Uno dei due malviventi
Ha poi chiesto aiuto ad altri e gli aggressori sono diventati quattro o cinque, tutti appartenenti a uno stesso nucleo familiare, che lo hanno circondato e colpito ancora, prima con il compressore, poi con una coltellata al torace.
«E adesso portalo all’ospedale», hanno detto alla figlia disperata a mo’ di insulto dopo averlo lasciato esanime a terra.
La corsa in ospedale
La corsa di Maria Adriana all’ospedale di Castellammare, purtroppo, è stata inutile: Maurizio non ce l’ha fatta.
Sul luogo dell’omicidio è stato ritrovato il compressore ma non il coltello che lo ha colpito al cuore, forse lo stesso usato per tagliare la gomma dell’auto.
«Ho sempre saputo chi fosse mio padre — racconta Maria Adriana — e se si è fatto ammazzare è stato solo per me. Non aveva niente a che vedere con quella gente». L’aggressione ha suscitato orrore non solo a Torre Annunziata.
Il sindaco della città, Vincenzo Ascione
Ha proclamato il lutto cittadino per il giorno in cui si svolgeranno i funerali. «Sono profondamente scosso e scioccato», ha detto;
«L’omicidio del nostro concittadino e la violenza e l’efferatezza con le quali è stato perpetrato fanno accapponare la pelle.
Questo vile e brutale assassinio è l’ennesima ferita inferta ad una città che cerca faticosamente di risalire la china dopo decenni caratterizzati dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata».
(CorrieredelMezzogiorno)
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