"Mamma corri, papà sta male”. Diego si accascia e muore all'improvviso sotto gli occhi della figlia: aveva solo 46 anni
Era sua abitudine riposare quando rientrava dal lavoro per la pausa pranzo, ma martedì, mentre era steso sul divano in un silenzio assoluto, la figlia maggiore ha capito che qualcosa non andava e ha chiamato la mamma preoccupata: «Dev’essere successo qualcosa, non sento papà respirare». A nulla sono serviti i soccorsi. Il personale del Suem ha potuto solo constatare il decesso, perché si è spento nel sonno, colto da un improvviso malore, nella sua abitazione di via Roma, Diego Valente. L’uomo, che gestiva un’attività di manutenzione di macchine utensili, aveva 46 anni.
A dare l'allarme la figlia
Tutti lo ricordano come una persona allegra, un compagnone, che amava trascorrere il tempo con gli amici, oltre a dedicarsi alla famiglia. Aveva giocato anche a calcio a cinque con il Silva Marano. «Era un vero leader, teneva su il gruppo - lo ricorda l’allenatore di allora Roberto Michelan - nel girone d’andata assegnavo la fascia di capitano a un giocatore diverso ogni settimana. Nel girone di ritorno ho deciso di darla fissa a lui ed è stata la scelta vincente perchéabbiamo vinto il campionato 2015 con qualche giornata di anticipo».
Il ricordo della madre Franca
Il periodo del Covid l’ha messo a dura prova perché la chiusura di tante attività ha rallentato anche il suo lavoro, ma lui è andato avanti, tenacemente, anche se si era un po’ chiuso in se stesso, come racconta mamma Franca. L’unica cosa che riesce a dire in un giorno in cui è la disperazione, unita all’incredulità, ad avere il sopravvento.
«È una morte improvvisa, prematura e dolorosa che ci lascia tutti basiti - commenta il sindaco Marco Guzzonato - mi capitava spesso di incontrare Diego in piazza, di sfuggita e lo salutavo sempre con piacere. Purtroppo lascia una famiglia con due figlie ancora molto giovani. In veste di sindaco non ho potuto far altro che esprimere alla moglie Marilisa e alle figlie la vicinanza di tutta la comunità. È un dolore che si somma al dolore nel giorno in cui abbiamo dato l’ultimo saluto a Sergio Totti». (IlGiornalediVicenza)
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