Nell'ultima seduta dell'Aula della Camera, la delega al governo che ha bloccato la proposta dell'opposizione sulla legge sul salario minimo ha ottenuto il via libera con 153 voti a favore, 118 contrari e 3 astenuti. Il testo è ora diretto al Senato, ma la decisione non è stata accolta senza polemiche.

Durante la votazione, i membri dell'opposizione hanno esposto cartelli e urlato "vergogna, vergogna". La tensione in Aula così alta che la seduta sospesa per alcuni minuti a causa della tumultuosa reazione.

La proposta di legge sul salario minimo aveva suscitato dibattiti accesi già nella precedente sessione, culminando in una bagarre che ha portato alla sospensione dei lavori. Nonostante le proteste, l'Aula ha ora approvato la delega al governo, ritenuta controversa dalle opposizioni.

Salario minimo, il disappunto di Schlein

Il segretario del Pd, Elly Schlein, ha dichiarato durante la votazione che il giorno è "triste" e ha criticato l'opposizione per aver respinto l'emendamento che avrebbe fissato il salario minimo a 9 euro l'ora. Ha accusato il governo di penalizzare i lavoratori poveri e ha esortato l'opinione pubblica a resistere.

"Oggi è un giorno triste, oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni e con l'altro date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce l'ha così tanto con i poveri. Voi all'ascensore sociale state tagliando i fili perché chi è povero resti povero". Così il segretario del Pd Elly Schlein in dichiarazione di voto sul salario minimo, ribadendo: "Non in nostro nome".

Le opposizioni, ritirando la firma al provvedimento, hanno espresso il loro dissenso nei confronti della delega governativa, ritenendo che essa schiacci in modo arrogante l'opposizione e neghi il merito di rappresentare un sentire comune.

La dichiarazione di Walter Rizzetto di FdI ha sottolineato la figura di Landini come "vero capo dell'opposizione", criticando l'evoluzione di posizioni riguardo al salario minimo nel corso degli anni. La situazione si preannuncia quindi complessa mentre il testo si dirige verso il Senato per ulteriori valutazioni e decisioni.

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