Gloria Pompili
Gloria Pompili

Il brutale omicidio di Gloria Pompili, uccisa a bastonate davanti ai suoi due figli piccoli il 24 agosto 2017, ha scosso profondamente la comunità di Frosinone. La giovane madre fu vittima della violenza cieca di Eloide Del Prete, sua cugina, e del compagno egiziano Helesh Salem. La coppia, responsabile della morte di Gloria, l'aveva costretta a prostituirsi e la uccise in seguito alla frustrazione per i guadagni insufficienti di quella giornata. La scena si consumò davanti agli occhi terrorizzati dei bambini, di soli 3 e 5 anni, che assistettero impotenti all'atroce aggressione.

La condanna dell'ex assistente sociale: una multa simbolica

Il 20 novembre 2024, è stata emessa la sentenza nei confronti di Sandra Nobile, l'ex assistente sociale accusata di omessa denuncia per non aver segnalato i maltrattamenti a cui Gloria era sottoposta. La donna, che lavorava per i servizi sociali di Frosinone, sapeva delle difficili condizioni in cui viveva la famiglia della vittima, ma non intervenne, nonostante fosse a conoscenza delle segnalazioni da parte di una vicina che aveva notato i pianti frequenti dei bambini. La testimonianza di quest'ultima, che aveva avvisato i Servizi sociali, fu determinante nel processo, ma la risposta ricevuta fu del tutto inadeguata: «Ci mandi una foto».

Il giudice Francesca Proietto, al termine del processo, ha condannato Sandra Nobile a una multa di 50 euro, una somma inferiore rispetto alla richiesta del pubblico ministero, che aveva proposto un'ammenda di 90 euro. La pena esprime la gravità della sua omissione, nonostante il reato di omessa denuncia da parte di un pubblico ufficiale, come nel caso dell'imputata, preveda potenzialmente una reclusione fino a un anno. Le motivazioni della sentenza verranno comunicate tra 90 giorni, come previsto dalla prassi legale.

L'omicidio di Gloria: le condanne di Eloide Del Prete e Helesh Salem

L'omicidio di Gloria Pompili ha avuto risvolti drammatici anche per i suoi aggressori. Eloide Del Prete e Helesh Salem sono stati condannati rispettivamente a 20 e 24 anni di carcere per il brutale omicidio. La giovane madre, oltre a subire violenze fisiche quotidiane, veniva sfruttata dalla coppia nella prostituzione, finché, il giorno della sua morte, i ricavi non furono ritenuti sufficienti. Questo scatenò la furia di Eloide e Helesh, che la picchiarono selvaggiamente fino a ucciderla, lasciando i bambini traumatizzati dalla scena.

L'intera vicenda ha sollevato numerosi interrogativi sulla gestione dei servizi sociali e sull'importanza di un'adeguata risposta alle segnalazioni di abusi e maltrattamenti. La condanna dell'ex assistente sociale, benché simbolica, sottolinea l'importanza di garantire la protezione dei più vulnerabili, specialmente quando coinvolti in situazioni di violenza domestica.

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