Si chiamava Guglielmo Celestino il 19enne morto a Napoli, in via Aniello Falcone.
Volato giù per circa cinque metri e ritrovato solo dopo ben 13 ore.
Tredici ore di paura, di terrore, tredici ore in cui tutta la movida locale lo ha cercato disperatamente insieme al fratello.
Un giovedì sera come tanti
Una festa privata presso uno dei locali più rinomati della zona, il
"Flame”, che da diversi anni, oramai fa divertire persone di ogni età…
Si, divertire e non morire, come in molti, stanno provando, in queste ore di disgrazia e di dolore, a far trapelare attraverso messaggi a dir poco fuorvianti.
Una notte come tante, una festa come tante… Forse qualche drink in più, forse un muretto troppo basso che da anni sta lì e di cui nessuno mai si è lamentato o si è posto minimamente il problema…
Eh si perché il popolo napoletano e italiano in genere, il problema prova a risolverlo quando si presenta e non magari a prevenirlo… Ed ecco tutti pronti a cercare un colpevole, a provare ad addossare il peso di una disgrazia a qualcuno…
Perché abbiamo bisogno di sfogare la rabbia su qualcuno… Di prenderlo come il movente e la causa di un male atroce che non trova e non troverà pace…
Per una
mamma che ha visto suo figlio uscire di casa per andare ad una festa di un amico, per un fratello che forse non si perdonerà e non gli perdoneranno mai di aver lasciato il sangue del suo sangue solo per cinque minuti, di essersi distratto, perché magari stava conoscendo una ragazza o salutando un amico o prendendo un altro drink al banco… O semplicemente prendendo le proprie cose all’interno del locale per andare via.
Comprendo loro, la
famiglia di Guglielmo ha bisogno di un
colpevole… Noi no!
Ed invece siamo tutti lì a far finta di cercare la verità, a nasconderci dietro ad essa per puntare il dito contro altro…
Contro la movida notturna di Via Falcone, contro locali che da sempre sono lì, contro i proprietari dei suddetti locali perché magari hanno venduto drink a dei minorenni… Ed ecco i miei colleghi…
Ecco noi
sciacalli più che mai in cerca della news che faccia scalpore, che faccia rumore… Noi mercanti di notizie… Abili venditori di parole spesso usate a doppio senso o semplicemente in modo ambiguo per alludere a chissà ché… Noi che carpiamo cosa vuole la gente e gli vendiamo quella notizia come se fosse oro colato… Basta!
E’ morto un ragazzo, un 19enne che se ubriaco era maggiorenne e nessuno gli ha venduto nulla senza chiedergli l’età…
Mi chiedo perché non rispettare il dolore della famiglia, degli amici… Il perché spostare l’attenzione sulla vendita di
alcolici, condurre
inchieste come quelle fatte da alcuni colleghi su quanti minorenni bazzicano in quella via…
Oppure sul locale, il Flame, lasciando intendere che magari all’interno di esso vige poca serietà… Perché farlo ora? E non ad esempio un mese fa, un anno fa… Quei locali, quella movida in Via Falcone, esistono da anni, da sempre…
Eppure prima di questa
tragedia, a nessuno è mai passato per la testa che, forse quei muretti sono troppo bassi, che basta un attimo e puoi volare giù… E non solo se è sera, notte o se magari hai bevuto qualche bicchiere di troppo…
Ma può capitare in pieno giorno, un bambino che passeggia con la sua mamma, magari un po' vivace… Un anziano che si siede lì perché c’è un po' di sole, può perdere l’equilibrio e volare giù… Così come ai tanti ragazzi della zona e che magari si accomodano su quel
muretto in attesa dell’autobus…
Sarebbe potuto capitare a me, ai miei amici, a mia sorella per le mille volte che anch’io con loro mi sono accomodata su quel muretto e sempre con un bicchiere in mano… Perché si, l’abbiamo fatto tutti e lo facciamo tutti e soprattutto l’abbiamo fatto da minorenni e maggiorenni… a 17 anni, a 19, a 20 e a 40…
Guglielmo è morto… Per una
fatalità, forse evitabile se non avesse bevuto? Per una
disgrazia, perché magari è scivolato, inciampato? O per una lite con un amico, qualcuno che l’ha buttato giù? Questo a quanto pare sembrerebbe già stato escluso dagli inquirenti… Ma per tutto il resto martedì ci saranno gli esiti dell’autopsia…
Qualcuno ha insinuato anche forse l’uso di qualche pasticca o una canna di troppo…
Non si scherza con la vita di un ragazzo, non si può provare a fare i ben pensanti e ad eleggersi a chissà che cosa sul dolore altrui…
Tutti vorremmo e abbiamo bisogno della verità, ma non sempre, questa, ci piace o comunque ci va bene…
Tutti vorremmo giustizia, la famiglia di Guglielmo un colpevole… Per provare ad alleviare, seppur lievemente, un dolore che nessuno può minimamente comprendere se non lo provi per davvero…
Cerco ancora un colpevole per una giovane 20enne lacerata dalla malattia nel giro di pochi mesi...
Per un 33enne che in 12 ore si è spento col desiderio di vedere nascere suo figlio…
Cerco un colpevole per una donna al 9 mese di gravidanza che partorisce un bimbo morto…
Cerco un colpevole per tutte le vittime della strada
Per una bambina di 7 mesi che ha perso il papà e la sorella in un tragico schianto aereo…
Cerco un colpevole per un virus che ci sta terrorizzando oltre a fare una strage, si certo in un altro Paese, ma sempre morti ingiusti sono…
Guglielmo non c’è più e nessuna inchiesta, nessuna diffamazione, nessuno… Lo riporterà in dietro… Ma almeno potremmo provare ad essere un po' meno… E un po' più…
Davide Arnò, proprietario del già su citato locale al quale Guglielmo era stato invitato per una festa, ci ha provato e di sua spontanea volontà: non aprendo il proprio locale e rispettando il dolore della famiglia e anche il suo…
Perché è un papà anche lui, perché da anni fa questo mestiere onestamente e con grande passione.
Perché
“ben pensanti” al “Flame” non si muore e nemmeno in nessun altro locale della movida napoletana o italiana o del mondo…
Si muore a volte per ben altre ragioni, a noi comuni mortali ignare…
Ciao Guglielmo, se esiste una verità è lì con te… Dentro te!
di Nunzia D'Aniello