In alcuni casi il reddito di cittadinanza può essere revocato: vediamo quali sono i casi in cui si rischia
Non tutti i percettori del
Reddito di cittadinanza ricevono la ricarica sempre nella stessa data e questo può portare alcune preoccupazioni quando non si vedere arrivare il beneficio. Ci si chiede infatti se i soldi stiano per arrivare o se invece sia accaduto qualcosa. L’ansia è tanta perché per molte famiglie il sussidio è fondamentale per arrivare a fine mese.
Per questo motivo i ritardi nei pagamenti spaventano, ma vediamo allora come si fa a sapere se il reddito di cittadinanza è stato revocato.
Reddito di cittadinanza, quando c’è la revoca
Per quanto riguarda invece le cifre dell’assegno, l’importo medio è stato pari a circa 551 euro. Bisogna sempre ricordare che la cifra dell’assegno varia in base al numero di componenti del nucleo familiare. Si passa da un minimo di
452 euro per i nuclei costituiti da una sola persona a un massimo di
738 euro per le famiglie con cinque persone.
All’interno dello stesso comunicato stampa pubblicato dall’Inps, si registra anche un aumento delle revoche. “Le revoche nel periodo di gennaio – giugno 2022 hanno riguardato quasi 34mila nuclei e le decadenze sono state oltre 190mila”. Facciamo presente che la revoca del diritto di cittadinanza avviene nel caso in cui uno dei componenti del nucleo non effettui la
dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Ma anche in altri casi può avvenire la revoca. Come ad esempio quando non si sottoscrive il
patto per il lavoro o per l’inclusione sociale, o non si prende parte alle iniziative formative. Rischia la revoca anche chi non accetta almeno una delle tre offerte di lavoro congrue. Fonte: Missione Risparmio
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