REDDITO DI CITTADINANZA. Niente più soldi, arriva lo STOP! Vediamo insieme cosa sta accadendo e soprattutto da quando il sussidio M5s sarà cancellato. Come riporta Money, il reddito di cittadinanza verrà cancellato, o meglio smetterà di esistere come lo conosciamo oggi. Non sembrano esserci dubbi a riguardo, a meno che la coalizione che vincerà le elezioni non manterrà gli impegni presi in campagna elettorale. D’altronde, durante il meeting di “Comunione e liberazione” che è in scena a Rimini, i leader dei partiti sembrano concordare sulla necessità di dover perlomeno cambiare il reddito di cittadinanza. Oggi l’unica voce fuori dal coro è quella del Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte che tuttavia non sembra sia stato invitato - come ammesso da lui stesso - all’evento.

Persino Luigi Di Maio sembra aver cambiato idea sul reddito

Sottolineando la necessità di “salvaguardarlo almeno per disabili o inabili al lavoro”. Chiara la posizione di Giorgia Meloni, che arriva alle elezioni politiche da favorita, secondo cui è un paradosso che oggi un giovane, grazie al reddito di cittadinanza, percepisca di più rispetto a un disabile. Critici nei confronti del reddito di cittadinanza anche Matteo Salvini (Lega) e Ettore Rosato (Italia Viva), così come Enrico Letta (Partito Democratico) che non ha nascosto la sua intenzione di rivedere il funzionamento di tale misura. Insomma, indipendentemente da quello che sarà il risultato delle elezioni politiche, con il Movimento 5 stelle che secondo i sondaggi è tagliato fuori da qualsiasi possibilità di vittoria, per il reddito di cittadinanza le ore potrebbero essere contate. La domanda che molti si pongono a riguardo è: quando potrebbe essere cancellato? Quale potrebbe essere l’ultima ricarica pagata? Proviamo a fare chiarezza a riguardo, analizzando gli scenari possibili.

Reddito di cittadinanza cancellato già con la legge di Bilancio 2023?

Appena insediato il nuovo governo dovrà lavorare in vista della definizione della legge di Bilancio 2023. Un provvedimento importante, con il quale bisognerà trovare le risorse per il taglio del cuneo fiscale (nel programma di tutti i partiti, o quasi) che solo per la conferma dello sgravio contributivo introdotto nel 2022 richiederà oltre 4 miliardi di euro, come pure per limitare i costi dell’energia in vista di un inverno che si preannuncia difficile. E proprio la legge di Bilancio 2023 potrebbe essere l’occasione per cancellare, o riformare profondamente, il reddito di cittadinanza, in quanto il nuovo governo potrebbe recuperare proprio da qui le risorse necessarie per l’adozione di altre misure, ritenute più urgenti. Oggi il reddito di cittadinanza ha un costo di oltre 12 miliardi di euro, quindi rappresenta un bacino di risorse importante. E anche se non è vero - come detto da Matteo Salvini - che la flat tax costerebbe quanto il Rdc (visto che si parla di oltre 30 miliardi di euro), è comunque una fonte di risorse importante da cui si potrebbe attingere per limitare i costi delle bollette o comunque per riconoscere degli aiuti maggiormente selettivi. Per questo motivo il pagamento del reddito di cittadinanza sembra essere al sicuro almeno fino a dicembre 2022; poi si vedrà, ma non è da escludere che, almeno inizialmente, possa esserci una fase di transizione dove la misura continuerà a essere pagata agli aventi diritto.

Reddito di cittadinanza: la cancellazione sarà repentina?

Solitamente, in casi come questi, si tende a salvaguardare coloro che risultano percettori di una certa misura. Raramente, infatti, si procede con una cancellazione repentina: basti guardare al 2019, quando si passò dal reddito di inclusione (Rei) al reddito di cittadinanza (Rdc), lasciando la possibilità ai percettori del Rei di fruire di tale misura ancora per qualche mese qualora l’importo percepito era più alto rispetto a quanto sarebbe spettato di Rdc. Potrebbe essere, ma non è detto, che anche per il 2023 si decida lo stesso, stabilendo i termini per una fase transitoria così da pagare il reddito di cittadinanza ancora per qualche mese, limitando però fin da subito la possibilità di presentare nuove domande o richieste di rinnovo. Molto, poi, dipenderà dall’eventualità che si decida di prevedere un’alternativa al reddito di cittadinanza, come ad esempio un sostegno economico che sia riservato a un minor numero di persone, con requisiti più restrittivi. A oggi, quindi, è ancora presto per fare previsioni, quel che è certo è che la legge di Bilancio 2023 sarà un banco di prova per il reddito di cittadinanza, dalla quale ne potrebbe uscire notevolmente riformato. (Money) Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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