CHIETI. Va a processo con il rito immediato il 15enne di Bucchianico, in provincia di Chieti, che lo scorso 8 luglio ha ucciso il nonno, 78 anni, colpendolo in casa con pugni, calci, sedie e un aspirapolvere e poi filmando la scena. Il gip del Tribunale per i minorenni di L'Aquila, Cristina Tettamanti, ha accolto la richiesta di immediato, cioè il rito che permette di saltare l'udienza preliminare, presentata dal pm Lorenzo Maria Destro, ed ha fissato il processo per il 25 gennaio 2023 davanti al Tribunale per i Minori. Il ragazzo, con problemi psichiatrici, del quale il nonno materno ne era affidatario, venne arrestato in flagranza dai Carabinieri ed è nell'istituto penitenziario di Casal di Marmo a Roma su ordinanza di custodia cautelare.

L'accusa

E' accusato di omicidio volontario con l'aggravante di aver commesso il fatto ai danni di un ascendente e per futili motivi, riprendendo con lo smartphone i drammatici momenti in cui gli saltava addosso con i piedi. Sempre secondo l'accusa continuò ad infierire sul corpo della persona offesa ormai inerme a terra.

Chieti, il dramma del povero anziano

L'anziano morì la notte seguente nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara dove era ricoverato in condizioni disperate. Alla base della richiesta di immediato vi sono alcune motivazioni fra le quali che non sono decorsi più di 180 giorni dall'esecuzione della misura cautelare, che in relazione al reato per il quale si procede è stata applicata una misura cautelare di tipo custodiale e che l'opzione per tale rito non pregiudica gravemente le indagini. L'avvocato Di Loreto chiederà per il suo assistito una perizia psichiatrica che accerti la capacità di intendere e di volere al momento del fatto. E il rito abbreviato, che nel processo a minori è ammesso in caso di omicidio, e che permette di ottenere lo sconto di un terzo della pena. E all'origine della tragedia potrebbe esserci una porta scardinata o presa a pugni. La nonna dal piano inferiore sente alcuni rumori. Temendo sia l'inizio di una crisi che portava il nipote a scagliarsi sugli oggetti, sale, e quando gli chiede perché stesse rompendo la porta lui la spintona. A quel punto interviene il nonno, sul quale il ragazzo scatena un violenza che si rivelerà omicida. Una tragedia che forse si poteva evitare. Un decreto del Tribunale dei minori prevedeva già da aprile l'inserimento del ragazzo, che era d'accordo, in una struttura. Si poteva affidiare la ricerca al servizio sociale, ma non se ne è fatto nulla. [sv slug="seguici"]
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