giovanni ardolino

La questione delle eventuali pendenze tributarie e dei contenziosi con il Comune di Atripalda sta suscitando preoccupazioni significative. Giovanni Ardolino, presidente nazionale dell'associazione di tutela dei consumatori e degli inquilini, Acai Onlus, solleva interrogativi cruciali sulla compatibilità dei consiglieri e assessori del Comune con le loro cariche. Secondo Ardolino, è fondamentale fare chiarezza per evitare conflitti di interesse.

La posizione di Acai Onlus

Ardolino ha affermato: "L'amministrazione comunale di Atripalda, guidata dal sindaco Paolo Spagnuolo, e la sua maggioranza, non possono continuare a minimizzare la questione o a rifugiarsi dietro un problema di privacy, opinabile in questo contesto. La trasparenza richiede che simili questioni siano rese pubbliche, poiché riguardano gli interessi della comunità e influenzano la gestione della cosa pubblica. Se esistono pendenze tributarie o contenziosi in corso con l'ente, queste potrebbero costituire motivi di ineleggibilità."

Accesso agli atti negato

L'associazione ha tentato di accedere agli atti rilevanti, ma ha ricevuto un diniego dal segretario generale, che ha citato la privacy dei familiari degli amministratori come giustificazione. "Se non ci sono irregolarità, non ha senso una tale obiezione", ha ribadito Ardolino. Tuttavia, dopo che l'istanza di Acai è diventata pubblica, i consiglieri di opposizione, tra cui Giuseppe Spagnuolo, Annunziata Palladino, Mirko Musto, Anna Nazzaro e Roberto Renzulli, hanno dimostrato la loro regolarità amministrativa, sollevando ulteriormente il deficit di trasparenza della maggioranza.

“D'altra parte, se non sussistono problemi, non si comprendono così tante resistenze" - prosegue Ardolino. ”Se invece vi fossero situazioni non palesate che non si intendesse far emergere, ci troveremmo di fronte ad una situazione molto grave, anche perchè i consiglieri hanno sottoscritto all'avvio del proprio mandato una dichiarazione con la quale si autocertifica l'assenza di motivi di ineleggibilità, incompatibilità e incandidabiltà. E l'eventuale presenza di motivi ostativi, pure se intervenuti in un secondo momento, oltre che configurare una dichiarazione mendace e un danno erariale per il Comune, determinerebbe la decadenza del consigliere specifico, ma potrebbe anche mutare l'assetto della rappresentanza istituzionale. Continuare a non affrontare questo nodo pertanto significherebbe causare un possibile vulnus democratico di una istituzione pubblica elettiva”.

Richiesta di "question time"

"Per queste ragioni – conclude Ardolino – abbiamo presentato formalmente, ai sensi del regolamento comunale, una richiesta di ‘question time’ sull'argomento, affinché si faccia luce su questo punto. È fondamentale che i cittadini possano avere chiarezza e sicurezza sulla correttezza e trasparenza dell’operato dei loro rappresentanti."

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