Tragedia a Olbia, Carlo Iervolino muore di malaria a 45 anni
L'imprenditore aveva contratto la malattia durante un viaggio a Zanzibar, è deceduto nel reparto rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II
Carlo Iervolino, imprenditore olbiese di 45 anni, è deceduto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia a causa della malaria contratta durante una vacanza a Zanzibar. La malattia, che non è trasmissibile tra persone ma veicolata dal morso della zanzara anopheles, ha avuto un decorso fulminante, rendendo vani gli sforzi dei medici.
Il rientro e il peggioramento delle condizioni
Al ritorno dal viaggio, Carlo ha iniziato a manifestare febbre alta e convulsioni, sintomi che hanno subito destato preoccupazione. Ricoverato d’urgenza, è stato trasferito in Rianimazione quando i medici hanno diagnosticato la malaria. Nonostante una terapia salvavita somministrata per giorni, il quadro clinico è peggiorato rapidamente, culminando in uno shock settico che ha portato al coma e, infine, al decesso.
L’assenza di profilassi sotto indagine
Secondo le prime informazioni, sembra che Iervolino non avesse effettuato alcuna profilassi antimalarica prima di partire per Zanzibar, un'area a rischio per la malaria. Tuttavia, questa circostanza è ancora in corso di verifica. La profilassi è raccomandata per i viaggiatori diretti in regioni endemiche ed è uno dei pochi strumenti efficaci per prevenire l’infezione.
Cos'è la malaria e come si trasmette
La malaria è una malattia infettiva causata da parassiti del genere Plasmodium e viene trasmessa esclusivamente attraverso il morso della zanzara anopheles. I sintomi principali includono febbre, brividi, sudorazione, dolori muscolari e, nei casi più gravi, insufficienza d’organo e shock settico. Se non trattata tempestivamente, può essere letale.
L’impegno dei medici e l’epilogo tragico
Nonostante l'intervento tempestivo e i tentativi di stabilizzare le condizioni dell’imprenditore, la malattia si è rivelata troppo aggressiva. La Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II, dove Carlo era ricoverato, ha messo in atto tutte le misure possibili per combattere l’infezione, ma senza successo.
Un dolore che colpisce la comunità
La scomparsa di Carlo Iervolino ha sconvolto la comunità di Olbia, dove era conosciuto per il suo lavoro e il suo spirito imprenditoriale. La sua tragica morte pone l’accento sull’importanza della prevenzione e della consapevolezza dei rischi associati ai viaggi in aree endemiche.
Il caso di Carlo Iervolino ricorda quanto sia fondamentale informarsi adeguatamente prima di partire per destinazioni a rischio e seguire tutte le raccomandazioni mediche, inclusa la profilassi antimalarica, per evitare tragedie simili.