Caserta badante killer
Caserta badante killer

Un caso sconvolgente ha colpito la comunità di Caserta e oltre. Mario Eutizia, il badante killer un uomo di 48 anni, si è recato spontaneamente presso la caserma dei carabinieri di Caserta il 22 agosto per confessare una serie di omicidi che ha lasciato tutti attoniti. 

"Ho ucciso quattro anziani che accudivo. L’ho fatto per empatia, per pietà," ha dichiarato Eutizia agli inquirenti, accompagnato dai suoi avvocati, Antonio Daniele e Gennaro Romano. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal pubblico ministero Annalisa Imparato, ha immediatamente disposto il fermo dell'uomo, che ora è detenuto con l'accusa di omicidio plurimo.

Il Metodo Letale: Sedativi Somministrati in Dosi Massicce

Secondo quanto emerso dalla confessione, Mario Eutizia avrebbe somministrato dosi massicce di sedativi agli anziani che accudiva, fino a quattro volte superiori a quelle prescritte. I farmaci utilizzati, tra cui Talofen e Trittico, sono comunemente impiegati per trattare condizioni come le demenze senili e le patologie oncologiche, patologie di cui soffrivano le sue vittime. Eutizia, che a sua volta è un paziente oncologico e assumeva questi farmaci, era pienamente consapevole degli effetti letali che potevano avere se somministrati in modo continuo e in dosi eccessive. Il suo scopo dichiarato era quello di alleviare le sofferenze degli anziani, portandoli "dolcemente" verso la morte, spinto da una distorta forma di compassione.

Le Vittime: Anziani Affetti da Gravi Malattie

Le indagini condotte dai carabinieri di Caserta hanno permesso di identificare due delle quattro vittime confessate da Eutizia. L’89enne Luigi Di Marzo, deceduto a Casoria (Napoli) nel dicembre scorso, e il 96enne Gerardo Chintemi, morto a Vibonati (Salerno) nel marzo di quest’anno. Entrambi gli anziani erano affetti da gravi patologie oncologiche e demenze senili, condizioni che li rendevano particolarmente vulnerabili alle somministrazioni letali dei sedativi. Per gli altri due omicidi, avvenuti a Latina nel 2014, le indagini sono ancora in corso per identificare le vittime, al momento non ancora riconosciute.

Un Passato di Crimini: Eutizia Denunciato per Furto

Oltre agli omicidi, il passato di Mario Eutizia è macchiato anche da altri crimini. In uno dei casi più recenti, dopo la morte di Gerardo Chintemi, Eutizia era stato denunciato dai carabinieri di Vibonati per aver rubato l’auto dell’anziano. Questo episodio, sommato alla sua confessione, dipinge il ritratto di un individuo complesso e pericoloso, capace di compiere atti estremi, apparentemente motivati da una malintesa forma di empatia.

La Difesa: Eutizia Chiede di Essere Fermato

Durante la sua confessione, Eutizia ha manifestato la consapevolezza della gravità dei suoi atti, esprimendo la necessità di essere fermato. "Ho bisogno che qualcuno mi fermi. Continuando a lavorare come badante, probabilmente l’avrei fatto ancora," ha dichiarato. Le sue parole riflettono una profonda confusione e una lotta interna che lo hanno portato a compiere questi crimini atroci. La sua richiesta di essere fermato sottolinea il pericolo che rappresentava non solo per le persone che accudiva, ma anche per se stesso.

 Una Comunità Sotto Shock

La confessione di Mario Eutizia ha gettato nello sconcerto la comunità di Caserta e tutte le città coinvolte. Le autorità continuano a indagare per chiarire ogni aspetto di questa drammatica vicenda, mentre la Procura di Santa Maria Capua Vetere prepara il processo. Questo caso evidenzia non solo la necessità di una vigilanza attenta sulle persone che operano come badanti, ma anche l'importanza di riconoscere e affrontare i segnali di disagio psicologico che possono portare a comportamenti criminali estremi.

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