Durante una diretta sui social, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha affrontato diversi argomenti, tra cui il tragico caso di stupro a Palermo. Durante il discorso, Salvini ha sollevato l'idea della castrazione chimica come possibile soluzione per affrontare i reati di violenza sessuale in Italia.

"Se in sette stuprano una ragazza, fatico a definirli esseri umani", ha dichiarato Salvini. "Qualcuno a sinistra - ha proseguito - che riesce a fare polemica: ‘però chissà se Salvini ne parla perché sono stupratori italiani’. Avete il cervello piccolo così. Uno stupratore, un pedofilo può essere italiano, svizzero, ugandese, neozelandese, portoghese. Italiano o straniero che sia, la deve pagare".

 
 
 
 
 
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Salvini

Ha inoltre sottolineato che i responsabili di reati di violenza sessuale sono "malati", oltre ad essere criminali, e ha sottolineato la necessità di curare questa malattia e impedire che possano ripetere tali atti. Ha proposto la castrazione chimica, già in fase sperimentale in vari paesi, come un possibile deterrente contro coloro che commettono tali reati.

Le sue parole hanno sollevato ulteriori dibattiti sulla questione della castrazione chimica come forma di punizione e prevenzione dei reati sessuali, suscitando sia sostegno che critica da parte di vari gruppi e opinioni.

«Pago bene»: in duemila cercano il video della violenza nei gruppi Telegram

L'orribile caso dello stupro di gruppo a Palermo continua a suscitare accesi dibattiti sui social media, spesso sfociando in direzioni pericolose. Le foto dei giovani coinvolti nell'inchiesta sono state condivise e visualizzate migliaia di volte sui profili Facebook, scatenando commenti di odio su varie piattaforme, da Facebook a Twitter, da Instagram a TikTok, ma anche una curiosità morbosa. Continua a leggere qui

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