"Basta, non ce la faccio più. Non riesco ad andare avanti". Giovane carabiniere si toglie la vita con la pistola d'ordinanza, era papà di 4 bambini

Tragedia ad Agrigento, carabiniere si toglie la vita con la pistola d’ordinanza

AGGIORNAMENTO: Sul suicidio del carabiniere, l'Uisp (l'Unione Sindacale Italiana Poliziotti) ha fatto una precisazione. "Si precisa che il tragico dato del sucidio nella provincia agrigentina purtroppo esiste ma, per un refuso, risale a qualche tempo fa. Restano i recenti casi della provincia di Siracusa e il trend assolutamente negativo tra le Forze dell'Ordine e Militari ovvero l'incremento dei suicidi in tutta Italia, in questo 2022 e fino ad oggi".

AGRIGENTO. Un gesto estremo per mettere fine alla sua vita. Un carabiniere si è sparato con la pistola d'ordinanza. L'ennesimo caso di suicidio in Sicilia tra i componenti delle forze dell'ordine dell'isola.

Agrigento, carabiniere si spara con la pistola d'ordinanza

Questa volta la tragedia è avvenuta in provincia di Agrigento, a Canicattì. Il carabiniere, padre di 4 figli, si è sparato con la propria arma di servizio. Ha compiuto l’esterno gesto in caserma, lasciando familiari, parenti, colleghi e amici nel dolore.

Continue sono le notizie simili. Nei giorni scorsi altri casi in polizia. Giorno 11 novembre, poco dopo la fine di una cena, insieme ai suoi colleghi, un agente di polizia di Siracusa si è tolto la vita.

E’ stato trovato impiccato il 48enne, in servizio negli uffici del Tribunale di Siracusa, ma nessuno di coloro che erano con lui avrebbero sospettato qualcosa né, nei giorni scorsi, sarebbero emersi comportamenti strani da parte del poliziotto.

Il poliziotto ha deciso di togliersi la vita l’uomo che lascia così la sua famiglia, sotto shock, come tutti gli amici ed i colleghi, che non riescono a credere a quanto accaduto.

Poi il secondo caso di suicidio tra gli agenti di polizia penitenziaria dove queste tragedie ormai sono purtroppo all’ordine del giorno. Un agente in servizio nel carcere di Siracusa si è tolto la vita con l’arma di ordinanza vicino del penitenziario.

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