Pnrr, De Luca (Pd): "Meloni assicuri il pieno coinvolgimento del Parlamento"
“Il governo della presidente Meloni deve assicurare, come hanno fatto i suoi predecessori, il pieno coinvolgimento del parlamento sul Pnrr, in modo da consentire di monitorare l'attuazione e l'impatto dei singoli interventi, il rispetto dei tempi e degli obblighi di risultato previsti dal regolamento (UE) 2021/241”.
Così Piero De Luca, vicepresidente dei deputati Pd. “Il Governo Conte prima e quello Draghi poi hanno tenuto conto delle priorità di intervento e delle modalità di stesura del PNRR indicate dal Parlamento, attraverso un dialogo costante e costruttivo - prosegue -.
Questo confronto si è concretizzato sia in occasione della presentazione delle Linee guida iniziali, con l'approvazione delle Risoluzioni 6-00138 della Camera e 6-00134 del Senato, il 13 ottobre 2020, sia con gli orientamenti sulla Proposta di Pnrr contenute nelle Risoluzioni 6-00179 della Camera e n. 6-00181 del Senato, adottate rispettivamente il 31 marzo e il 1° aprile 2021".
"Da ultimo, il 26 e 27 aprile 2021, il Presidente Draghi ha reso comunicazioni alla Camera e al Senato sul nuovo testo del PNRR e il dibattito parlamentare si è concluso con l'approvazione delle risoluzioni n. 6/00189 della Camera e n. 6/00188 del Senato - osserva Piero De Luca -.
Questi atti, peraltro, non solo danno il via libera alla proposta dell'esecutivo, ma impegnano anche per il futuro il Governo ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali, nelle fasi successive del PNRR e la trasmissione della necessaria documentazione relativa al conseguimento dei traguardi e degli obiettivi intermedi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da consentire al Parlamento di monitorare l'attuazione e l'impatto dei singoli interventi, il rispetto dei tempi e degli obblighi di risultato previsti dal regolamento (UE) 2021/241.
Per questo, sollecitiamo l'attuale Esecutivo ad evitare fughe in avanti pericolose o strappi istituzionali, lavorando ad azioni di modifica sostanziale o di una vera e propria riscrittura del Piano, che non siano pienamente condivise ed approvate preventivamente dal Parlamento. Il Pnrr è patrimonio comune dell'intero Paese. Il Governo deve tenerne conto". (La Presse)