Napoli, aggressione al personale del 118: due arresti per violenza e resistenza
Ancora un episodio di violenza ai danni degli operatori sanitari a Napoli. La Polizia di Stato è intervenuta tempestivamente, arrestando due uomini coinvolti nell’aggressione
Nella serata di venerdì, in via Pallonetto a Santa Lucia, a Napoli, un grave episodio di aggressione ha coinvolto il personale del 118. Gli agenti del commissariato Dante, durante un normale servizio di controllo del territorio, sono stati allertati dalla Sala Operativa locale e sono immediatamente intervenuti sul posto.
Una calca di persone si era radunata intorno a un’ambulanza, dove era in corso un’aggressione ai danni degli operatori sanitari. Con il supporto dei colleghi del commissariato Montecalvario, i poliziotti sono riusciti a riportare la calma e a evitare che la situazione degenerasse ulteriormente.
Gli aggressori individuati e arrestati
I due operatori del 118, visibilmente scossi dall’accaduto, hanno indicato ai poliziotti due uomini responsabili dell’aggressione. Si tratta di un 46enne napoletano e di un 37enne originario di Terni, entrambi familiari di una donna che era stata soccorsa per un malore.
Secondo quanto riferito, durante le operazioni di soccorso, i due uomini hanno aggredito fisicamente il personale medico, ostacolando il loro lavoro. Inoltre, uno degli aggressori ha inveito anche contro gli agenti durante le concitate fasi dell’arresto.
Le accuse e le conseguenze
I due indagati sono stati arrestati con accuse gravi: violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio evidenzia ancora una volta le difficoltà e i rischi affrontati quotidianamente dal personale sanitario, che troppo spesso si trova a operare in contesti di tensione e pericolo.
Un appello alla tutela del personale sanitario
L’episodio di via Pallonetto a Santa Lucia non è un caso isolato: si inserisce in una triste sequenza di aggressioni ai danni degli operatori sanitari. È fondamentale che le istituzioni e la società civile adottino misure concrete per garantire la sicurezza di chi si dedica a salvare vite, spesso in situazioni di emergenza.
La vicenda è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria, mentre il personale del 118 coinvolto riceve il sostegno delle autorità competenti e della comunità.