Geolier, al secolo Emanuele Palumbo, sta raccogliendo un grande successo col suo nuovo disco, Il coraggio dei bambini, balzato sui podi delle classifiche Spotify delle ultime uscite. Durante l'ultima puntata andata in onda de Le Iene, Geolier ha recitato un lungo monologo sulla 'rivincita dei napoletani e di Napoli.

Per tante persone è difficile vedere un napoletano e Napoli vincere. Ma io le capisco, pure per me è strano. Solitamente ci diciamo che dobbiamo lottare ogni giorno per resistere e per andare avanti nonostante tutto. Massimo Troisi parlava spesso degli stereotipi su Napoli, però non distruggeva quelli negativi ma estremizzava quelli positivi. E alla fine faceva vedere che pure quelli erano un'invenzione di chi voleva che Napoli fosse solo una caricatura. A me sembra che andiamo bene solo se siamo una storia già scritta, nel bene e nel male. Lo capii quando ero bambino, questa narrazione l'avremmo cambiata solo iniziando a vincere.
Sono profonde le differenze tra Nord e Sud, anzi per una volta diciamo Sud e Nord. Non per creare divisioni, anche perché io con la musica voglio parlare a tutti, però alcuni pensano che questa disparità non sia più un tema importante. Il degrado è dappertutto, è vero ed è pure vero che non è una gara a chi sta peggio. Ma non dobbiamo fare finta che sia tutto risolto, il Sud è destinato a restare per sempre una carta sporca? Il vero razzismo è l'indifferenza".

Quando è uscito il mio disco è andato primo nella classifica mondiale, voglio solo farvi capire quanto sono contento di essere diventato il modello di napoletano vincente che troppo spesso mi è mancato. Che significa "vincere"? Per me vincere è fare un monologo che vede tutta Italia, nella lingua di Basile e di Eduardo, di Totò e di Pino Daniele. E sì, pure di Geolier.
Ha concluso così: "Adesso Napoli e i napoletani si vogliono affermare per il loro talento e la loro forza, e se a qualcuno non sta bene, se qualcuno ci vede un problema, il problema lo sapete dove sta? Allo specchio".
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