La lotta al Coronavirus si combatte anche e soprattutto in laboratorio. In questo la Campania si è riscoperta eccellenza nel settore, a partire dal Tocilizumab, farmaco antiartrite che Paolo Ascierto del Pascale, e altri ricercatori del Cotugno, stanno utilizzando contro il virus. Ma non è il solo, come racconta l’edizione odierna del Mattino.
Campania, le terapie per battere il Coronavirus
In pista c’è anche l’ ospedale di Pozzuoli da cui parte l’ uso di un altro anticorpo monoclonale che mira ad agire sull’ infiammazione. Partendo dal ruolo antivirale e antinfiammatorio del
resveratrolo parte, invece, la
sperimentazione di Ettore Novellino e Alessandro Sanduzzi Zamparelli contro le polmoniti infettive (Tbc e Sars Cov2) in aerosol e per via orale. Sull’ assunto che sia la tromboembolia venosa generalizzata a condurre in rianimazione, e a morte, i pazienti, un altro ricercatore campano, Corrado
Perricone , già docente di Ematologia della Sun ed ex direttore della immunoematologia del Pausilipon propone uno
screening della popolazione più esposta all’ infezione (i sanitari, ad esempio) per identificare determinanti immunologici e fattori trobofilici su cui intervenire preventivamente con anticoagulanti come le eparine a basso peso molecolare che sono di recente entrate nelle sperimentazioni di Aifa.
L’
antivirale Remdesivir l’ 11 aprile è stato approvato per l’ uso nella polmonite da
Covid-19 (al di fuori della sperimentazione clinica), attivo solo in 10 centri clinici italiani tra cui il Cotugno. L’ ultimo ritrovato riguarda il
gabesato mesilato, impiegato per il trattamento della pancreatite e come anticoagulante nell’emodialisi che alcuni scienziati, tra cui Annalisa
Capuano farmacologo clinico della Vanvitelli, e Franco
Bonaguro virologo del Pascale, stanno per sperimentare contro
Covid-19. Fonte: Spazio Napoli
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