È iniziata l'autopsia sui resti di Gioele. Il bambino di 4 anni figlio di Viviana Parisi, la deejay trovata morta lo scorso 8 agosto cinque giorni dopo la sua scomparsa dopo l'incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo. L'autopsia si svolge al Policlinico di Messina.
Nel corpo, come apprende l'Adnkronos, c'erano delle pietruzze che potrebbero essere utili ai periti per stabilire il luogo della morte del bambino. Ma anche la data del decesso.
La tac sui resti del piccolo Gioele è servita per effettuare dei «rilievi antropometrici»
Come ha spiegato Daniela Sapienza, medico legale della task force di esperti che parteciperà all'autopsia. «Per correlare il soggetto all'età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici».
«E quindi, all'identificazione» del piccolo Gioele. «Poi andiamo a vedere se ci sono segni di lesività macroscopica su questi resti - ha detto ancora il medico legale - e infine vediamo di determinare l'epoca della morte».
Nuovi accertamenti
Anche presso il laboratorio genetico forense della Polizia scientifica di Palermo, per esaminare alcune tracce biologiche, sei in tutto, ritrovate sulla Opel Corsa di Viviana Parisi, la deejay di 43 anni trovata morta lo scorso 8 agosto nei boschi di Caronia (Messina).
Gli esperti nominati dal Procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo dovranno accertare di che tipo di tracce biologiche si tratta e, soprattutto, se sono recenti.
Tra le ipotesi avanzate dalla Procura
Anche se non è la pista privilegiata, c'è quella dell'incidente stradale in cui il piccolo, senza la cintura allacciata al seggiolino, avrebbe sbattuto la testa e si sarebbe ferito.
«Il miasma è ancora presente nell'aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa». Lo ha detto l'avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele.
«Anche il cadavere di Viviana era a 15-20 metri da una proprietà recintata - aggiunge - è impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, alcunché».
L'avvocato
Ipotizza che il corpo del bambino sia stato «verosimilmente trascinato nel luogo dove poi è stato ritrovato» e che «non si conosce la posizione originaria, quella in cui è morto».
Sulla tesi dell'omicidio-suicidio
Il penalista ricorda che «la presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti». «Se ci sono elementi va bene - sottolinea -, altrimenti no. E non so se ci saranno mai questi elementi, io ne dubito».
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