Nelle ultime ore, dalle sedi del carcere di Verona e dall'Istituto di Medicina Legale di Padova, potrebbero emergere informazioni cruciali, risposte e dettagli relativi all'omicidio di Giulia Cecchettin. Filippo Turetta, l'ex fidanzato della giovane, sarà interrogato dal procuratore Andrea Petroni a Venezia, mentre a Padova si svolgerà l'autopsia sul corpo della vittima per gettare luce sulle circostanze della brutale aggressione alla studentessa.

Intanto, il padre e la sorella di Giulia continuano a raccogliere testimonianze da coloro che erano più vicini a lei. Queste testimonianze indicano un crescente "timore" nei confronti del comportamento dell'ex fidanzato, segnalando anche una presunta "persecuzione". La posizione di Filippo Turetta è al centro dell'attenzione, con il padre del ragazzo, Nicola Turetta, affermando che "gli deve essere partito un embolo" e che non è "un mostro".

Filippo Turetta ha accennato a un black out mentale durante il suo interrogatorio davanti al giudice Benedetta Vitolo, ma ha mostrato volontà di collaborare

Ha espresso il desiderio di ricostruire nella memoria cosa gli è "scattato" nella sera dell'11 novembre, quando si è verificato l'omicidio. Nonostante la volontà di collaborare, gli inquirenti restano cauti, sapendo che ha la facoltà di restare in silenzio.

Contemporaneamente, gli esiti degli esami autoptici potrebbero fornire informazioni cruciali sul numero di coltellate inflitte a Giulia e sulla lama utilizzata da Turetta. L'autopsia dovrà accertare se sono presenti ferite di altra natura, come calci o pugni, e se l'aggressione è continuata quando la vittima era ancora viva. La Procura potrebbe contestare l'aggravante della crudeltà in base a questi risultati.

Giulia Cecchettin, attesa per l'autopsia

Gli accertamenti medico-legali dovranno stabilire se la morte di Giulia è stata causata da un fendente letale o dalla botta alla testa subita durante l'aggressione. Sarà fondamentale stabilire l'arco temporale preciso della tragedia per comprendere se la giovane era ancora viva al momento della fuga di Turetta.

Infine, i carabinieri stanno preparando il recupero dell'auto di Turetta, che presto sarà trasferito alla sezione "protetti" del carcere. La macchina contiene reperti cruciali, tra cui uno dei coltelli utilizzati. Accertamenti irripetibili saranno effettuati nelle prossime settimane, includendo analisi sulle tracce di sangue e sui coltelli, affidati al Ris di Parma. Questi aspetti tecnici, insieme all'interrogatorio di Turetta, potrebbero contribuire a chiudere il cerchio su questo tragico femminicidio.

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