Luciano Spalletti, attuale ct della nazionale italiana e ex allenatore del Napoli, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli durante una cerimonia al Maschio Angioino. Al termine della celebrazione, due sposi napoletani presenti hanno chiesto a Spalletti di unirsi a loro per una foto commemorativa, e l'allenatore si è gentilmente intrattenuto con loro.

Durante la cerimonia, il ct ha parlato della sua decisione di lasciare il Napoli, affermando che è un discorso più profondo che merita più tempo per essere affrontato. Ha sottolineato il desiderio di preservare la bellezza che ha nel cuore senza rimetterla subito in discussione.

«Perché sono andato via? È un discorso un pochettino più profondo che merita più tempo, È una cosa che è dispiaciuta anche a me, però volevo preservare questa bellezza che avevo nel cuore e non rimetterla subito in discussione, perché è una roba che nessuno può sentire se non la prova direttamente come l'ho provata io»

E ancora aggiunge Spalletti:

«Ringrazio tutto lo staff avuto al Napoli, il direttore Giuntoli, il presidente De Laurentiis che è qui. Ma soprattutto i calciatori, artefici di quella bellezza venuta fuori un anno fa. Questa cittadinanza testimonia il legame umano che si è creato con la città ed è cosa a cui tengo di più. Quando diventai allenatore del Napoli, pensai fosse fondamentale uno stadio pieno a sostenerci. Da più parti mi si diceva che poteva essere impossibile. Da due anni ormai lo stadio Maradona è pieno di cuori azzurri e questa è una delle mie più grandi vittorie. Trovarci qui oggi - città, società - vuol dire che l’unione di tutti è il miglior modo per far felice il popolo napoletano. Napoli ora è casa mia, sono ufficialmente uno scugnizzo da questo momento».

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha promesso che il club tornerà a vincere e ha elogiato il lavoro del tecnico Ha anche scherzato sul fatto che, accettando la cittadinanza onoraria di Napoli, Spalletti ora sarà un consulente permanente del club e non potrà più tradirli.

 Le parole del sindaco Gaetano Manfredi

«È una bella giornata per la nostra città. Abbiamo fortemente voluto essere qui. Vincere uno scudetto qui è qualcosa in più rispetto ad altre città. L’avventura vissuta è stata una straordinaria occasione per ricordare al mondo che Napoli è una città vincente. La strada è stata lunga, vent’anni di gestione societaria. Una squadra che ha fatto divertire tutti. Un momento di gioia anche per chi in questa città era turista diventati tifosi azzurri». 

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Una profonda tragedia ha scosso la tranquilla Valle di Maddaloni, dove si è verificato un ulteriore e sconvolgente caso di suicidio nella mattinata di giovedì 7 dicembre.

La vittima di questo gesto estremo è Antonio Della Peruta, un promettente studente universitario di soli 25 anni. Il giovane ha deciso di porre fine alla sua vita, gettandosi dal Ponte dell'acquedotto carolino, proprio il giorno prima della sua attesa laurea.

La macabra scoperta del corpo senza vita è avvenuta intorno alle 2 di notte, quando i familiari di Antonio hanno lanciato l'allarme, trovando un biglietto che annunciava in modo tragico la sua decisione irrevocabile. La notizia ha gettato la comunità locale nello sconforto, mentre si cercano risposte per comprendere le ragioni di un gesto così drammatico. Continua a leggere qui

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