VIAREGGIO. Il dolore per chi rimane di qua non avrà mai fine dopo il tragico evento che ha colpito la povera 30enne, vittima del Covid. E per questo i primi riscontri dell’autopsia sul corpo di Katia Lamberti, la ragazza trentenne nel primo pomeriggio di Ferragosto dopo una diagnosi di positività al covid, non sono abbastanza per placare la rabbia dei familiari. Vogliono vederci chiaro: nella giornata di ieri si è venuti a sapere che l’esame sul corpo della ragazza conferma l’ipotesi di morte dovuta alle complicazioni dell’infezione da coronavirus. E, sebbene i risultati istologici arriveranno solamente tra quaranta giorni, le prime risultanze confermano che la ragazza non avesse altre patologie che possano aver provocato l’arresto cardiaco. A eseguire l’esame il medico legale incaricato dall’Asl per l’autopsia, la dottoressa Diana Bonuccelli. Ufficialmente il referto verrà reso pubblico solamente tra più di un mese, ovvero quando saranno pronti i risultati delle analisi sui campioni. Tuttavia i medici non si attendono esiti diversi. Presente durante il lavoro della dottoressa Bonuccelli anche un tecnico di parte a rappresentare la famiglia della ragazza.

Autopsia sul corpo di Katia, morta per Covid a Viareggio

L’esame autoptico lo ha richiesto direttamente l’azienda sanitaria, per ricostruire bene le cause che avrebebro portato al decesso. Se ci fosse o meno, cioè, una correlazione diretta tra la positività di Katia e la sua morte improvvisa. Una morte avvenuta in seguito un malore improvviso all’interno dell’abitazione che condivideva con il compagno Emanuele Diez, 28 anni, che è stato il primo a soccorrerla e poi a portarla all’ospedale Versilia. E se in un primo momento Emanuele aveva voluto esprimere tutto il dolore di questa perdita improvvisa, adesso chiede che si faccia silenzio e che non vuole parlare di questa triste storia. Lui ha infatti visto morire la sua fidanzata, compagna di lavoro alla pizzeria-friggitoria “Regina di Cuori” in viale Venezia Torre del Lago, e nella vita. Proprio davanti ai suoi occhi è andata in arresto cardiaco insieme al padre di lei nel tragitto verso l’ospedale. Al momento non ci sono indagini sulla vicenda, ma ci potrebbero essere a breve. La famiglia della ragazza infatti, nel pomeriggio di martedì ha dato incarico all’avvocata Lorenza Calvanese, del foro di Arezzo, di occuparsi della vicenda: «È doveroso che la Procura faccia luce su questa vicenda: una ragazza giovane morta così, di covid. Katia venti giorni prima si era sottoposta a un intervento di chirurgia plastica in una clinica privata a Firenze ma era sana. Tra i punti da chiarire anche dove abbia contratto il virus e va stabilito se durante la quarantena l’Usca abbia monitorato in maniera costante la salute della ragazza. Nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr) mi arriverà il resoconto dell’autopsia e faremo denuncia». (Il Tirreno) Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Bergamo, ragazzo 17 anni ricoverato per trombosi cerebrale dopo il vaccino: aveva fatto Pfizer