SCUOLA. Parte dalla Campania la mobilitazione nazionale a difesa della scuola pubblica e dell’unità del nostro Paese. Così sintetizzata dal governatore campano Vincenzo De Luca la Consulta contro l'ipotesi di ridimensionamento scolastico:

  • Occorre dare dignità e retribuzioni europee ai nostri docenti.
  • Evitare riduzioni irresponsabili del dimensionamento scolastico.
  • Sostenere chi lavora nelle zone disagiate e nelle aree interne.
  • Occorre uno studio formativo moderno e raccordato con il mondo produttivo.
  • Moltiplicare e semplificare gli ITS e, diversamente da quanto avvenuto nella legge finanziaria, occorrono nuove risorse per l’edilizia scolastica e una valorizzazione piena e permanente dei docenti di sostegno.
  • Occorre cioè tutto il contrario di una divisione del Paese anche nel sistema scolastico.

«Abbiamo deciso di impugnare la decisione del governo. Per quello che ci riguarda è incostituzionale e non l'accettiamo: siamo i primi e speriamo che altre regioni del Mezzogiorno ci seguano». Annuncia il governatore Vincenzo De Luca chiudendo, ieri, l'assemblea da lui promossa alla Stazione Marittima.

Ed arrivano questa mattina i ringraziamenti dell'Anpci (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani)

Con incoraggiante solerzia, l'assessore all'Istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini, ha risposto alla missiva del presidente regionale di Anpci (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani) Campania Zaccaria Spina, contenente il grido d'allarme, lanciato in primis dalla presidente nazionale Franca Biglio e dal vice Arturo Manera, sul nuovo piano di dimensionamento scolastico varato dal governo Meloni.

"La prontezza nella replica dell'assessore all'Istruzione - afferma Spina - non può che farci piacere e spronarci ad essere ancora più fermi e convinti nella nostra battaglia e nel mantenimento delle nostre posizioni. Ringrazio Lucia Fortini per la considerazione che ha inteso prestarci e per l'attenzione che sta rivolgendo alla problematica.

De Luca schierato con la scuola pubblica

Non a caso anche il governatore De Luca qualche ora fa si è schierato apertamente contro il provvedimento, a difesa della scuola pubblica. E' una questione di vitale importanza per la sopravvivenza delle nostre comunità e per favorire l'emancipazione scolastica e la propagazione della cultura nelle aree interne. Non molleremo di un centimetro fino a quando questo tentativo di depauperamento e aggressione verso gli istituti intesi come presìdi culturali territoriali non sarà sventato". L'interessamento dell'assessore Fortini è stato più che celere ed estremamente chiaro.

"Nel ringraziarvi per l'attento messaggio trasmesso - ha scritto la componente della Giunta De Luca - confermiamo l'impegno totale della Regione Campania per contrastare ogni iniziativa in materia di dimensionamento scolastico quale strumento di sperequazione e aggravamento delle condizioni generali di attuazione delle funzioni educative e di istruzione per l'intera comunità scolastica regionale".

Spina e Manera avevano denunciato il rischio di penalizzazione dell'organizzazione scolastica sull'intero territorio nazionale ed in particolare per le regioni del Sud e per la Campania in seguito al passaggio, previsto dal piano, dagli attuali 600 a 900/1000 studenti da assegnare a ciascun istituto. E dunque paventando accorpamenti tra istituti e come conseguenza la chiusura di oltre 700 scuole.

Scuola - Il presidente di Anpci Campania

Aveva rivolto un appello urgente affinché ci si adoperasse, ciascuno per le proprie competenze, per scongiurare il taglio che andrà a colpire i territori più deboli. L'argomento sarà monitorato e dibattuto dagli organismi collegiali dell'associazione.

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