Mohammad Abedini: i possibili collegamenti con l'arresto di Cecilia Sala
La Procura di Milano apre un'indagine sulle modalità di arresto del cittadino iraniano accusato dagli USA di supporto al terrorismo
Nei giorni scorsi, la Procura di Milano ha aperto un'indagine conoscitiva sull'arresto di Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano fermato il 16 dicembre all'aeroporto di Malpensa. L'arresto è avvenuto su mandato di estradizione emesso dalle autorità statunitensi, che accusano Abedini di associazione a delinquere e supporto materiale a un'organizzazione terroristica straniera.
Un'indagine senza indagati
La Procura ha avviato un fascicolo a modello 45, ossia senza indagati e senza ipotesi di reato, con l'obiettivo di verificare le modalità e i tempi dell'arresto. L'uomo, 38 anni, di nazionalità iraniana e svizzera, è stato fermato non appena atterrato a Malpensa da Istanbul.
Le accuse degli Stati Uniti
Secondo le autorità americane, Abedini avrebbe utilizzato la società Illumove Sa come schermo per il commercio illegale di componenti per droni destinati ai pasdaran iraniani. La società, con sede fittizia presso una cassetta postale in Svizzera, avrebbe aggirato gli embarghi internazionali.
Il legame con il Politecnico di Losanna
Abedini risulta aver avuto un contratto con un laboratorio del Politecnico di Losanna fino al 2019. Tuttavia, l'ateneo ha specificato che la società Illumove non svolge alcuna attività all'interno del campus, dove operano circa 120 startup.
La difesa di Abedini
Attualmente detenuto nel carcere di Opera, Abedini respinge tutte le accuse. Il suo legale, Alfredo De Francesco, ha dichiarato: “Pur essendo formalmente gravi le accuse, la posizione del mio assistito risulta molto meno grave di quanto sembra. Non capisce perché sia stato arrestato ed è molto preoccupato”.
Gli Stati Uniti hanno 40 giorni di tempo dalla convalida dell'arresto per fornire i documenti necessari all'estradizione. Se non lo faranno entro fine gennaio, Abedini potrebbe essere rilasciato.
Il possibile collegamento con Cecilia Sala
Il giorno successivo alla convalida dell'arresto di Abedini, la giornalista italiana Cecilia Sala è stata fermata a Teheran. Secondo alcuni osservatori, i due arresti potrebbero essere collegati come forma di ritorsione da parte delle autorità iraniane.
Al momento, non ci sono conferme ufficiali sul collegamento tra i due casi. Tuttavia, l'ipotesi resta aperta e le indagini proseguono per fare chiarezza su uno scenario che potrebbe avere implicazioni internazionali rilevanti.