I legali dello Youtuber Matteo Di Pietro, il 20enne indagato per omicidio stradale in seguito alla tragica morte di Manuel Proietti, il bimbo di 5 anni coinvolto nello scontro tra un Suv Lamborghini e la smart su cui viaggiava la mamma Elena Uccello con Manuel e la sorellina Aurora, smentiscono categoricamente le voci riguardanti una presunta fuga.

Gli avvocati affermano che Matteo Di Pietro, chiamato dalla magistratura, si è recato immediatamente in caserma dopo soli 20 minuti.

"Il nostro assistito è distrutto, così come lo sono tutte le famiglie coinvolte in questa tragica vicenda. Al momento non disponiamo di informazioni precise sulla dinamica dell'incidente, poiché le indagini sono ancora in corso", affermano i legali, precisando che sono in corso approfondimenti per determinare l'esatta dinamica dell'accaduto.

L'avvocato di Matteo Di Pietro: "La Smart non ha dato la precedenza"

In una recente intervista rilasciata a Libero, l'avvocato Francesco Consalvi, zio di Matteo Di Pietro e suo difensore legale, ha negato categoricamente l'ipotesi del sorpasso da parte della Lamborghini coinvolta nell'incidente a Casal Palocco. L'avvocato sostiene che l'auto guidata da Matteo procedesse nella sua corsia di marcia senza effettuare manovre azzardate e che la precedenza non gli sia stata data.

Consalvi sottolinea che la dinamica dell'incidente dimostra che lo scontro è avvenuto nella corsia di competenza della Lamborghini, che ha riportato danni nella parte anteriore, mentre la Smart ha subito danni nella parte laterale destra. Secondo l'avvocato, è evidente che la conducente della Smart stesse effettuando una manovra per svoltare, come da sua stessa dichiarazione.

L'incidente tra le due vetture è avvenuto mercoledì pomeriggio in via di Macchia Saponara, causando la morte del bambino di cinque anni, che sedeva sul seggiolino esattamente dal lato in cui la Lamborghini ha impattato. Al fine di comprendere meglio le dinamiche dell'incidente e valutare eventuali elementi utili alla ricostruzione, è stata eseguita un'autopsia sul corpo del bambino.

Matteo Di Pietro, l'unico indagato per omicidio stradale

Una delle ipotesi che si sta considerando è che l'auto guidata da Matteo Di Pietro superasse i limiti di velocità consentiti in quella zona. In particolare si tratta di 30 chilometri all'ora a causa della presenza di scuole. L'avvocato afferma che la velocità precisa dovrà essere accertata, ma suggerisce che si aggirasse tra i 60 e gli 80 chilometri all'ora.

Consalvi respinge anche l'idea che i genitori degli youtuber coinvolti abbiano minimizzato l'accaduto come una semplice bravata che si sarebbe sistemata. L'avvocato afferma che i genitori sono devastati dal dolore e che nessuno di loro ha rilasciato alcuna dichiarazione in tal senso. Smentisce categoricamente le citazioni riportate, definendole inesistenti. L'avvocato descrive la sofferenza dei genitori come immensa, anche se riconosce che non può essere paragonata a quella dei genitori che perdono un figlio. Infine, esprime il suo disprezzo per chiunque osi pensare affermazioni così insensibili e le definisce da "sciacalli".

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