Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la giovane cittadina vaticana scomparsa nel giugno del 1983, ha trovato la sua auto vandalizzata. Sconosciuti hanno tagliato con una lama le quattro gomme della sua monovolume, che era parcheggiata sotto casa sua in una strada di Borgo Pio, non lontano da via della Conciliazione a Roma.

Secondo l'avvocata Laura Sgrò, che assiste Pietro Orlandi nella sua lunga battaglia per scoprire la verità sulla scomparsa di sua sorella, questo atto vandalico è stato "un'azione mirata". Gli altri veicoli, spiega Sgrò, non sono stati danneggiati.

La denuncia è immediatamente presentata riguardo all'incidente. Ulteriori dettagli potrebbero emergere dalle registrazioni delle telecamere di sicurezza della zona, che sono già in possesso dalle forze dell'ordine.

Questo non è il primo tentativo di intimidazione subito da Pietro Orlandi, che lo scorso aprile ha trovato una lettera nella sua cassetta della posta e in quella di sua madre, ancora residente in Vaticano. La lettera, non affrancata, recava le parole: "Caro Pietro, sei un bugiardo e lo sai! Vergognati per le allusioni su Wojtyla".

Questo messaggio anonimo era comparso dopo che Pietro Orlandi aveva rilasciato una serie di dichiarazioni a DiMartedì su La7 riguardo al Papa Giovanni Paolo II, tra cui: "Papa Wojtyla usciva la sera con due monsignori polacchi e non certo per benedire le case".

Pochi settimane dopo, queste dichiarazioni avevano spinto Papa Francesco a intervenire, definendo le accuse "offensive e infondate" durante l'Angelus.

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