ALESSANDRO IMPAGNATIELLO NEGA TUTTO. Carabinieri e Procura di Milano contestano ad Alessandro Impagnatiello, un barman di trent'anni, l'omicidio di Giulia Tramontano, sua compagna incinta al settimo mese. La premeditazione viene esclusa, ma le ricerche web dell'imputato sollevano sospetti.

Durante l'interrogatorio, Impagnatiello afferma di aver commesso il crimine a causa di una bruciatura precedente nella vasca da bagno. Tuttavia, gli inquirenti ritengono che le ricerche siano indicative dell'intenzione di sbarazzarsi del corpo. Viene trovato anche del veleno per topi nella sua casa, insieme a ulteriori ricerche sui suoi effetti sugli esseri umani.

L'autopsia sul corpo di Giulia

è programmata per il 9 giugno a Milano. Gli investigatori sospettano la presenza di un complice che avrebbe aiutato dopo la morte di Giulia, pulendo il bagno e il garage. Viene rivelato che Impagnatiello ha visitato un bar nelle vicinanze per verificare la presenza di telecamere di sorveglianza.

Impagnatiello nega ancora la premeditazione, affermando che le ricerche sul veleno erano legate al suo lavoro. Gli inquirenti continuano ad interrogarlo per svelare i dettagli oscuri del delitto di Senago.

"Impagnatiello picchiato in carcere". L'ex detenuto diventa una star

Nelle scorse ore, in particolare, si è diffusa nell'app l'equivoco per cui Alessandro Impagnatiello sarebbe stato picchiato in carcere da quindici detenuti. A prendersi l'incomodo di replicare, di fare chiarezza è stato un uomo che si è dichiarato ex detenuto di San Vittore oggi agli arresti domiciliari: "Purtroppo smentisco. Non lo metteranno mai nei comuni, anche se sarebbe stato giusto perché molti gli avrebbero fatto capire che schifo di persona è". E ancora: "Mi sarebbe piaciuto essere ancora a San Vittore e che ce lo avessero buttato tra noi comuni. Avrebbe vissuto i trent'anni peggiori della sua vita, sempre che avesse vissuto trent'anni...". Trentacinquemila i like. "Sei dolce", gli risponde qualcuno. "Ammiro la tua sensibilità", "Sei molto dolce, mi sono venute giù lacrime". Questo accade appunto quando tutto diventa emozione, istinto, non resta più il ragionamento, non resta più lucidità. 

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