Sciopero, scontro tra governo e sindacati. Salvini: «Pronto a precettare di nuovo»
Scontro aperto tra governo e sindacati dopo la mobilitazione generale di Cgil e Uil, con Salvini pronto a intervenire sui nuovi scioperi.
Lo scontro tra il governo di Giorgia Meloni e i sindacati è tornato a infiammarsi dopo la mobilitazione generale indetta da Cgil e Uil, che ha portato in piazza circa mezzo milione di manifestanti venerdì 29 novembre. Al centro delle proteste ci sono le politiche economiche e sociali dell’esecutivo, considerate inadeguate e penalizzanti per i lavoratori.
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, non ha esitato a esprimere il suo dissenso nei confronti delle azioni sindacali. Rivendicando il diritto alla mobilità per milioni di italiani, Salvini ha sottolineato: «Sono soddisfatto di aver garantito ieri il diritto a viaggiare con i mezzi pubblici». Con uno sguardo ai futuri scioperi di dicembre, inclusa una mobilitazione generale fissata per il 13 dicembre, il vicepremier si dice pronto a intervenire nuovamente per limitare i disagi.
Landini: "Rivolta sociale per difendere la libertà"
Dal fronte sindacale, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha difeso lo sciopero come un atto necessario per contrastare le politiche governative. Durante il congresso nazionale delle Acli, Landini ha condiviso un aneddoto significativo: «Quando sono stato a Palazzo Chigi per discutere la legge di bilancio, ho regalato a Giorgia Meloni L’uomo in rivolta di Albert Camus».
Secondo Landini, il gesto simboleggia l’importanza della rivolta contro le ingiustizie per preservare la libertà e l’identità umana: «Se le persone non si rivoltano contro le ingiustizie, la libertà scompare».
Critiche al decreto sulla sicurezza
Landini non ha risparmiato critiche al governo, accusandolo di mettere in discussione la democrazia con le sue iniziative legislative. In particolare, ha attaccato il decreto sicurezza, considerato un provvedimento che «riduce le libertà e gli spazi delle persone», a dispetto del nome.
Il segretario della Cgil ha ribadito che la vera minaccia alla democrazia non proviene dalle piazze, dove i cittadini manifestano per i propri diritti, ma dai tentativi di limitare la partecipazione e la libertà attraverso decisioni prese in Parlamento.
Un dicembre caldo in arrivo
Con 15 scioperi già programmati per dicembre, il conflitto tra governo e sindacati si prospetta ancora più acceso nelle settimane a venire. La mobilitazione del 13 dicembre, a ridosso delle festività natalizie, potrebbe rappresentare un nuovo momento cruciale di confronto tra le parti, alimentando un clima politico e sociale sempre più teso.