TEANO. Il dramma ieri pomeriggio. La mamma di Federica torna a casa e la trova morta sulle scale. Una tragedia che ha lasciato tutti senza fiato.
Teano - La vittima
Si chiamava
Federica D’Angelo e aveva 34 anni la ragazza morta a
Teano dopo una caduta dalle scale. A trovarla appunto la mamma. Inutili i soccorsi, per lei non c'era nulla da fare.
La dinamica dell'incidente
Secondo una prima ricostruzione, Federica sarebbe scivolata lungo le scale della sua abitazione e nella caduta avrebbe battuto la testa a terra.
La frattura dell’articolazione del collo l’avrebbe uccisa sul colpo. Quando la madre l’ha trovata esanime a terra, ha subito chiamato i soccorsi. Ma i sanitari del 118, sopraggiunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
La Procura
Ha disposto il sequestro della salma, che potrebbe essere così oggetto di esame autoptico per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
Federica d’Angelo
Era la figlia di una docente molto stimata a Teano e di un medico dell’Asl di Caserta. E' un intera città in lutto quella che da ieri, non appena appresa la notizia piange ininterrottamente Federica, figlia di una docente molto stimata a Teano e di un medico dell’Asl di Caserta.
Da Teano a Perugia, ha malore improvviso in bagno. Si accascia sul lavandino e muore ucciso da una scheggia di ceramica. Aveva 19 anni
Castiglione del Lago (Perugia). Il lavandino del bagno si è spaccato e gli ha reciso la safena. Un dissanguamento rapido che non ha lasciato scampo al giovane umbro di appena 19 anni che con la famiglia stava trascorrendo una domenica sull’Isola Polvese, nel cuore del Lago Trasimeno.
La tragedia a Perugia
Intorno alle 17 – le prime testimonianze – Adelin Petro Bogasiu (di origini rumene ma residente a Bevagna) è entrato nel bagno pubblico accanto al bar sulla spiaggia e per via di un malore o di una tragica fatalità si è appoggiato al lavandino, o forse ha tentato di sedercisi, ma il sanitario non ha retto spaccandosi e ferendo il ragazzo alla parte posteriore della coscia.
«Sono entrato in quel bagno perché ho sentito le grida disperate di una donna, così l’ho visto – racconta a La Nazione un uomo che si è imbattuto nella tragedia –.
Era a terra in un lago di sangue, ancora vivo e iniziava a perdere i sensi, accanto a lui c’era il lavandino rotto. Sono arrivate due ragazze, una di loro ha detto di essere una infermiera del 118, sapeva cosa fare.
Abbiamo premuto con tutta la forza sulla ferita con gli asciugamani. Ho negli occhi quelle immagini e penso ai genitori che erano lì e hanno sperato che loro figlio si salvasse".
E invece purtroppo così non è stato, Adelin Petro è morto in ospedale a Perugia nella notte di domenica, malgrado le trasfusioni di sangue e tutto l’impegno dei medici del Santa Maria della Misericordia.
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