ADDIO PICCOLA LUDOVICA. Morire a soli 2 anni per una febbre, un'influenza. E' il dramma che attanaglia una famiglia, che l'ha completamente distrutta, così come un'intera città. Nessuno riesce a darsi pace.

Come si può morire per una febbre? Per un'influenza? Non è possibile, non è normale, logico, così come è innaturale per una mamma seppellire la sua bambina.

Non oso nemmeno immaginare cosa abbia provato, cosa stia provando, ogni colta che entra nella stanza della sua bambina, che le capita di trovare magari sotto al divano un suo giocattolo... E quegli abiti, piccoli e così teneri, che profumano di lei... Di Ludovica.

Me la immagino lì quella mamma seduta nella camerata della sua piccola ad annusare i suoi vestii, ad abbracciare il suo pupazzo preferito nella speranza assurda di sentire ancora la sua voce, la sua risata... Per non dimenticare quel suono soave che riempiva la sue giornate.

Non bastono le parole, non servono e nessuna mai potrà riportare in vita la piccola Ludovica. Una bimba di soli due anni e mezzo di Sannicolastrappata alla vita troppo presto a causa di un virus influenzale trasformatosi in encefalite fulminante. Non si può morire così, non è giusto.

Addio Ludovica - Gli ultimi giorni della piccola

Muore due giorni dopo, malgrado gli sforzi e i tentativi dei medici del Fazzi, di salvarle la vita. Il dramma, trasformatosi poi in tragedia, comincia il 26 pomeriggio quando a Ludovica, dopo una mattinata di giochi, sale la febbre. Una cosa normale per una bimba con l'argento vivo addosso e per il medico un semplice virus influenzale come da stagione.

Fino a sera la febbre però arriva a 41 e la piccola si collassa. E qui inizia il calvario. Sono le 19,15 e all'accettazione del pronto soccorso di Gallipoli la mamma con in braccio la bimba «veniva invitata a recarsi al pronto soccorso pediatrico» si legge nella diffida.

Dove si reca, aiutata da una guardia giurata che prende in braccio la bimba. Ma anche qui occorre fare la fila, malgrado altri genitori in attesa avessero accordato il permesso di passare avanti.

La diffida All'sl

«Nonostante tutto si legge sempre nella diffida la dottoressa si rifiutava di far entrare per prima la bimba e li invitava a recarsi in pediatria vista la fretta. Un'altra corsa in reparto dove ci arrivano alle 19,45. «Giunti nel reparto - racconta l'avvocato Greco - la mamma viene allontanata e la bimba rimane sul lettino per un'ora e mezza, non le viene praticata nessuna cura e con la piccola sempre in stato di incoscienza si invita la mamma a riportarla a casa perché non vi era nulla di grave».

Al netto rifiuto dei genitori, i medici decidono di spostare la bambina a Lecce, in codice verde e con la motivazione della mancanza di posti letto.

Ludovica

Farà il viaggio in ambulanza senza il medico di accompagnamento e a Lecce il codice si trasforma in rosso, viene subito intubata, fatta una tac e una serie di esami, con il triste epilogo che si sa.

Centinaia e centinaia attestazioni di affetto e di vicinanza ricevute da Sannicola e da tantissimi paesi limitrofi.

Così genitori hanno inteso ringraziare tutti coloro che sono stati vicini alla famiglia, tappezzando gran parte del Salento con delle gigantografie di Ludovica: "Ti sentirò in ogni mio respiro, ti ascolterò in ogni mio silenzio, saprò riconoscere il tuo profilo tra le nuvole”.

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